La recensione su Chiunque tu sia

di mm40

2 stelle

Stefano prende servizio come impiegato in una grande ditta, la Doumenec. Subito fa conoscenza di Rita, la bizzarra nuora dell'industriale per cui Stefano lavora; la donna è piena di misteri, in primis le sue frequentazioni con un sospetto criminale. L'impiegato scopre un segreto di Rita: ha sottratto alcune carte importantissime alla Doumenec. Ma non è l'unico suo segreto, evidentemente.

Giallo con venature thriller (cadaveri e misteri sono parte della trama, per quanto relegati in spazi marginali), Chiunque tu sia è una produzione Rai affidata alla regia di Mario Foglietti, che in quel periodo lavorò per la televisione di Stato grazie alla 'presentazione' che di lui fece Dario Argento, volendolo fra i registi della serie La porta sul buio (1973). Foglietti svolge il suo dovere con scarsa fantasia e cura appena sufficiente per i dettagli; per di più il budget a disposizione non è granchè e si vede bene: quasi tutto il film è girato in interni (studi di registrazione, palesemente), fra dialoghi asfissianti e piani stretti dei personaggi. La sceneggiatura è firmata presumibilmente dallo stesso regista ("Un originale televisivo di Mario Foglietti", recitano i titoli di testa): in fin dei conti è una storia vivace e con i giusti colpi di scena, ma la spropositata durata di oltre tre ore mortifica la tenuta narrativa della pellicola (tre puntate, ciascuna da poco più di un'ora). Nel cast, fra gli altri, Gianpiero Albertini, Renato Scarpa, Giuseppe Pambieri, Paola Pitagora, Guido Leontini. 2,5/10.

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