Regia di Ermanno Olmi vedi scheda film
Racconto dei lavori per costruire una centrale elettrica sul fiume Stura.
"Il fiume piegato dalla volontà degli uomini è il personaggio della nostra storia". La dichiarazione in apertura, letta da una voce off e facente parte del testo di commento firmato da Franco Fucci, è programmatica: dichiara i contenuti di questo breve cortometraggio - nove minuti scarsi di durata - e in toto dell'opera del primo Ermanno Olmi. L'Olmi 'industriale', quello che, assunto giovanissimo alla Edison, si trovò immediatamente a capo di una troupe cinematografica con l'obiettivo di pubblicizzare al meglio l'operato della ditta. Appena 24enne (classe 1931), il regista ha alle spalle una buona serie di titoli, avendo cominciato a girare due anni prima; la sua esperienza dietro la macchina da presa è già tale da permettergli di confezionare agevolmente lavoretti come questo Il racconto della Stura. Nulla di eccezionale di per sè: un semplice spaccato di vita quotidiana, l'osservazione da vicino di un cantiere in azione sul fiume Stura, con la finalità di costruire una centrale idroelettrica; ma a conti fatti siamo di fronte a una pellicola 'olmiana' al 100%, dove l'uomo e il lavoro (nel senso di fatica, azione) sono al centro di tutto e la forza di volontà fa di sè meraviglia e spettacolo. "Ma quanto lavoro, quanti calcoli, quanti timori sono stati il prezzo dell'impianto. Vi sono contributi che non sono misurabili, sacrifici che non si traducono in cifre", sono le parole conclusive del commento. 6/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta