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L'uomo del confine

Regia di Jerrold Freedman vedi scheda film

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La recensione su L'uomo del confine

di mmciak
6 stelle

"Borderline-L'uomo del confine" diretto nel 1980
da Jerrold Freedman,devo dire che non mi è dispiaciuto,
ma anche lasciato perplesso.

La storia racconta che il roccioso "doganiere" Jeb Maynard
nella cui giurisdizione avviene un consistente traffico di
droga e immigrati clandestini dal Messico agli State,
ha un grande amico, il collega Scooter Jackson, ormai
vicino alla pensione.

Quest'ultimo, una notte, scopre in un controllo un carico
di clandestini e viene ucciso dai trafficanti con un ragazzino
che tentava di espatriare clandestinamente.

A questo punto alla scoperta dei cadaveri, cominciano
a indagare i federali ma Jeb decide con gli altri
di non rimanere con le mani in mano e comincia
a indagare.

Il Film prodotto da James Nelson per la Incorporated
Television Company,rappresenta uno di quei
lavori su misura per Charles Bronson,che
è stato uno dei più celebri "Duri di Hollywood",
e anche in questo ruolo di capo di una dogana
non si smentisce.

La produzione affida la regia al mestierante
Jerrold Freedman e con un Budget di
8.500 Milioni di Dollari mette sulle spalle
di Bronson e Ed Harris,nel ruolo dello spietato
Hotchkiss,e con una sceneggiatura che
vuole analizzare il fenomeno sociale dei clandestini,
ancora oggi attuale,facendolo in modo neanche
tanto approfondito e metterci addosso un poliziesco
d'azione,ma come più delle volte quando il protagonista
è Bronson,si cade nel reazionario e della vendetta
violenta e questo alla fine ti fa rimanere perplesso,
con il finale con la sentenza del processo contradditoria,
e il messaggio che ti lascia nel finale.

Comunque il tutto comincia da subito che ti fa
entrare nel tema dell'immigrazione clandestina dal
Messico verso gli Stati Uniti attraverso la linea di confine,
dopo che l'hanno pescati e fermati le identificano
e le rimandano a casa loro e il tutto è incentrato
all'omicidio che fa Hotchkiss che ammazza a bruciapelo
un suo amico e collega prossimo alla pensione e un ragazzino;
e devo dire che questa scena l'ho trovata abbastanza forte
e spietata facendoti impressione perché è una esecuzione.

Il regista sceglie di essere il più realista possibile,
e sceglie spesso di realizzare le scene con la
macchina a spalla,e sempre di utilizzare i rumori
d'ambiente anche se i personaggi come caratterizzazione
sono tagliati con l'accetta,ma riesce a coinvolgerti nella
vicenda,anche perché non è un giallo perché il viso
dell'assassino lo sai,e il nostro eroe individua una traccia
dalla riga delle scarpe,e allora incentra tutto su questo.

Bisogna dire anche che la tensione è sempre
alta, soprattutto nella parte finale che è costruita
bene ed è molto ben calibrata.

Da segnalare la buona direzione del Cast dove
figurano anche:
Bruno Kirby-Bert Remsen-Michael Lerner-
Kenneth McMillan-Karmin Murcelo-
Enrique Castillo-Wilford Brimley-
Norman Alden-James Victor-Panchito Gómez-
John Ashton-Lawrence P. Casey e Charles Cyphers.

Invece nel reparto tecnico segnalerei
la cupa Fotografia di Tak Fujimoto,
le tese musiche di Gil Melle e le
scenografie di Michel Levesque,
che sono molto credibili e efficaci.

In conclusione un Film medio,
dove non convince sul messaggio
finale che ti manda che è troppo
reazionario e per i personaggi
che sono tagliati con l'accetta,
e con il problema della immigrazione
clandestina e ci costruisce intorno
un poliziesco dove si indaga su
un omicidio spietato,e il regista
sceglie di narrarlo in maniera
realista con una resa dei conti
molto tesa e coinvolgente.

Il mio voto: 6,5.

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