Espandi menu
cerca
Alive

Regia di Jungbum Park vedi scheda film

Recensioni

L'autore

alan smithee

alan smithee

Iscritto dal 6 maggio 2011 Vai al suo profilo
  • Seguaci 315
  • Post 214
  • Recensioni 6424
  • Playlist 21
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Alive

di alan smithee
8 stelle

FESTIVAL DEL FILM DI LOCARNO 2014 - CONCORSO INTERNAZIONALE

 

 


Jungbum Park

Alive (2014): Jungbum Park

 

 

Un film coreano drammatico e duro questo Alive: storia di sopravvivenza, di salari che non arrivano, di mansioni che non riescono ad essere portate a termine per interventi poco favorevoli del destino; e ancora: di crudeltà e ripicche, di follie della mente che non vengono certo incontro nella soluzione del problema di vivere, sopravviere ad un destino duro su cui infieriscono molte asperità. Un operaio (interpretato dallo stesso regista Park Jungbum) di una fabbrica di prodotti di soia (dei panetti cubiformi dal colore giallastro, simili a pagnotte) tenta di raggiungere la produttività programmata per poter incamerare il compenso pattuito, ma l'intervento maldestro della sorella pazza ed incostanter, spesso incapace di intendere, contribuisce a far deteriorare il prodotto e a compromettere totalmente il destino del lavoratore. A questi avvenimenti funesti, di un pessimismo quasi “verghiano” da cui non ci si sottrae tanto facilmente, si intrecciano destini di individui che sono in qualche modo legati al protagonista, come quello della giovane nipote, bambina abbandonata a sé stessa a causa della follia irrecuperabile di una madre incontenibilee completamente inaffidabile.

 

 

scena

Alive (2014): scena

 

 

Alive, terzo lungometraggio del regista Park Jungbum, nato come un corto e poi espanso fino a sfiorare le tre ore di durata, è un macigno ben narrato, teso e drammatico, pessimista e inesorabile, dove le pene e le sfortune piovono sempre sul ceto più povero e debole; un titolo tra i più interessanti del programma, una odissea senza fine dove il dramma sommerge ogni cosa e il dolore di vivere diviene una costante di una vita che è un lungo drammatico purgatorio senza luce. Una meravigliosa fotografia che azzera i colori e comunica freddo non solo metereologico, ma anche e soprattutto del cuore e dei sentimenti, è un corredo perfetto e calzante per un film che disturba, ma che non si può non ammirare o al quale non si può non riconoscere le eccelse svariate qualità che lo caratterizzano.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati