La recensione su Peter Gabriel - Back to Front

di FilmTv Rivista

3 stelle

Pubblicato nel 1986, tra due colonne sonore (quella per Birdy di Alan Parker e quella per L’ultima tentazione di Cristo di Martin Scorsese, a oggi, per chi scrive, il capolavoro di Peter Gabriel), So è l’album in cui la ricerca etnica (qui sviluppata sotto l’egida del brianeniano Daniel Lanois) si fonde a un’attitudine raffinatamente commerciale e altamente tecnologica, che restituisce struggenti ballad pop e canti pagani, ritmi funky e incanti da sciamano del soul. World music da multinazionale discografica, rock capace d’essere insieme popolare e d’avanguardia, di articolare il linguaggio dell’idealismo populista, la religione del pop e l’esotismo midcult. Un’irresistibile messa, che Gabriel torna a recitare in un tour interamente dedicato alla riproposizione dal vivo dell’album. E che Peter Gabriel - Back to Front testimonia: registrando la performance dell’artista e della sua band il 21 e 22 ottobre 2013, a Londra, e ponendosi in dialogo con la coreografia di uno spettacolo imponente, ipertecnologico e insieme senescente, aprendo un amarcord visivo che richiama in montaggio i tour trascorsi e i tempi passati, intervistando i protagonisti intenti a sciorinare triste aneddotica e complimenti gli uni agli altri, in una funebre apologia che non si dimentica di magnificare la sempiterna magia dello spettacolo dal vivo. Se Hamish Hamilton è uno specialista di filmconcerto, qui non si riesce a comprendere minimamente in cosa consista il suo talento.

Riascoltatevi So, in cuffia. E - al limite - rivedetevi i film musicali di Jonathan Demme.