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Sette contro la morte

Regia di Edgar G. Ulmer, Paolo Bianchini vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Sette contro la morte

di axe
4 stelle

Autunno 1944, Linea Gotica. Sette persone, tra le quali una ragazza del posto, un soldato italiano, un ufficiale tedesco della Luftwaffe, e quattro militari alleati, in seguito ad un bombardamento, rimangono prigionieri all'interno di una caverna. Il luogo, utilizzato come deposito, è ben rifornito di generi di conforto; la ricerca di una via di fuga si protrae a lungo, fiaccando la resistenza psicologica dei prigionieri del sottosuolo. "The Cavern" è un'avventura drammatica, ambientata quasi interamente all'interno di grandi cavità sotterranee; non sono rimasto soddifatto della visione. I registi, Paolo Bianchini ed Edgar George Ulmer, tentato di tenere acceso l'interesse con una particolare caratterizzazione dei personaggi, raccontando della loro interazione tra un tentativo di fuga e l'altro. Ho trovato poco realistici sia la ricostruzione delle dinamiche interpersonali, sia le modalità con le quali vengono condotte le ricerche dell'uscita. I sette personaggi hanno connotati tali da essere sin da subito l'uno contro l'altro; anche tra coloro che combattono sotto la stessa bandiera, ci sono distanze notevoli. Eppure, inizialmente, sembrano andare d'amore e d'accordo. Tutti - compresi i due italiani ed il tedesco - comprendono e parlano correttamente l'inglese; nessuno, inizialmente, s'affanna nel cercare la via di fuga. Che si stia meglio sotto terra, dove la guerra non arriva ? Le prime incomprensioni nascono tra il capitano statunitense Carter, dipendente dall'alcool, ed il resto del gruppo; successivamente tra il soldato italiano Mario, innamorato di Anna, una popolana cui passava del cibo, ora intrappolata insieme agli uomini, ed il caporale Cramer, per il quale la giovane italiana prova attrazione. In tutto ciò, l'anziano inglese Braithwaite, generale "onorario", tenta di prendere le redini del gruppo, facendo valere età e grado, ma non ne ha ne' il nerbo ne' le capacità. L'ufficiale tedesco fraternizza rapidamente con i nemici, e s'impegna con determinazione nella ricerca della salvezza. Trova un varco verso l'esterno, ma un destino beffardo è in agguato contro di lui. Altri tentativi di fuga sono blandi, poco convinti; ciò assolutamente non mi è sembrato plausibile. Solo dopo molti mesi, i superstiti mostrano una maggior determinazione. Ma ormai le condizioni psicofisiche sono deteriorate. La tensione inizialmente è latente; buona parte del film è dedicata alle paturnie di Braithwaite e di Carter, cui sono dedicate buone descrizioni; ciò mentre i caratteri altri personaggi non sono minimamente approfonditi. La tensione sale nelle ultime sequenze, le quali vedono alcuni tra gli intrappolati raggiungere la salvezza. Da rilevare la presenza di Rosanna Schiaffino nel ruolo della fiera popolana Anna, in grado di "mettere in riga" ben sei militari, benchè almeno due di essi non paiano avvezzi ai campi di battaglia; John Saxon, nel ruolo di Cramer; Nino Castelnuovo, nei panni di Mario, soldato della R.S.I. ... poco convinto ! Molto piacevole il brano musicale che accompagna i titoli di testa. E' forse il miglior elemento dell'opera, che decisamente non mi ha convinto; passi l'uniformità dell'ambientazione - non poteva essere diversamente - ma la tensione latita ed il comportamento dei sepolti vivi è decisamente poco realistico.

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