Regia di Segundo de Chomón vedi scheda film
"L'épée du spirite-La spada dello spirito"
diretto nel 1910 da Segundo de Chomón,
devo dire che mi ha divertito.
La storia racconta che un moschettiere si presenta
in una locanda mentre sta mangiando la servitù,
e fa vedere a tutti la spada magica che ha in possesso,
e comincia a spostare gli oggetti da soli,apparecchiare
la tavola e per finire arriva un diavoletto,
che semina scompiglio.
Poi a un certo punto il moschettiere va a dormire,
e il domestico andando nella
sua stanza s’impadronisce della spada,
che gli giocherà dei brutti scherzi.
Il Film prodotto da Pathè Frères è diretto dal
mago dei trucchi e allievo del maestro
Georges Méliès,Segundo de Chomón,
ingiustamente dimenticato e che solo
adesso sta avendo la sua visione e nuova
valutazione dei suoi lavori di inizio Novecento,
e io personalmente sto facendo una riscoperta
di questo regista.
Il Cortometraggio della durata di 6 minuti.
fa vedere l'ironia che il regista ci mette nei
suoi lavori che ormai sono un "Marchio di fabbrica",
infatti anche qui non si prende sul serio e fa delle
macchiette i suoi personaggi come ad esempio
il domestico che ruba questa spada.
Il regista miscela la Commedia e la magia
con degli strabilianti effetti speciali in maniera
sublime e come nei precedenti lavori:"Le Voleur invisible"
e "Le Rêve des marmitons",utilizza la tecnica delle
riprese immagine dopo immagine
per dare l’impressione
che gli oggetti si spostino in modo autonomo,
e utilizza la tecnica della sovrimpressione per le scene
della tavola e la tovaglia e illumina molto gli oggetti
per rendere il trucco reale,ed è sbalorditivo.
Infatti la scena del "valzer dei piatti" è qualcosa
di straordinario per come è costruita,e diverte
per come si muovono,e fanno muovere l'Attore.
In conclusione un buon e divertente cortometraggio,
che miscela la Commedia con la magia
degli effetti speciali dell'epoca,e dove
de Chomón sorprende per questi e una regia
molto riuscita,e dove appunto questi si integrano
perfettamente alla sceneggiatura,per una narrazione
che si snoda in tre spazi diversi come la sala principale,
le scale e la camera,realizzando per questo
un montaggio molto alternato fino al finale
dove il moschettiere soccorre lo sfortunato servitore.
Il mio voto: 7.
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