Regia di Antonio Climati, Mario Morra vedi scheda film
Qualche scena di caccia, qualche momento crudo, un po' di sangue e di violenza gratuiti, con abili (ma anche meno abili, talvolta) ricostruzioni ad arte delle sequenze maggiormente drammatiche: la ricetta di questo Savana violenta è la stessa degli ormai antiquati mondo movie, genere nato quindici anni prima dal trio Jacopetti/Prosperi/Cavara con una serie di documentari sensazionalisti sulle morbosità e sulle follie degli esseri umani attorno al mondo. A quei primi lavori parteciparono anche Climati e Morra, qui registi e sceneggiatori, ma anche - come ai 'vecchi tempi' - direttore della fotografia il primo e montatore il secondo. Un paio di dettagli curiosi nel cast tecnico: le musiche sono dei fratelli De Angelis, in quel momento popolarissimi per le colonne sonore delle commedie con Bud Spencer & Terence Hill; qui fanno del loro peggio, o forse devolvono al progetto gli scarti dei loro lavori. Inoltre la voce fuori campo che legge il commento è quella di Giuseppe Rinaldi, uno dei più grandi doppiatori del nostro cinema; anche questo nome sembra del tutto sprecato. Sostanzialmente è il seguito della pellicola Ultime grida dalla savana (girato l'anno prima dagli stessi registi), ma poichè peggio del predecessore era impossibile fare, si può tranquillamente constatare che l'opera è all'altezza della precedente. 1/10.
Bestialità umane, follie consapevoli dell'umanità in terra africana. E non solo.
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