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Nella città l'inferno

Regia di Renato Castellani vedi scheda film

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La recensione su Nella città l'inferno

di Utente rimosso (CinefiloDelirant
7 stelle

Nella città l'inferno ('1959) - Renato Castellani.

 

Giulietta Masina

Nella città l'inferno (1958): Giulietta Masina

 

Frutto di una coproduzione italo-francese e girato quasi completamente in interni presso gli stabilimenti SAVA di Roma tra ottobre e dicembre '1958, Nella città l'inferno debuttò nelle sale cinematografiche italiane nei primi mesi del '1959, venendo accolto in maniera perlopiù positiva dalla critica soprattutto per quanto concerneva le interpretazioni delle numerose attrici presenti, con un occhio di riguardo per le interpretazioni delle imprescindibili Giulietta Masina ed Anna Magnani che proprio quell'anno si aggiudicò il David di Donatello come migliore attrice protagonista, Nella città l'inferno riscontrò tuttavia un tiepido successo in termini economici. Risultano piuttosto noti gli screzi che nacquero tra Giulietta Masina ed Anna Magnani sul set di Nella città l'inferno, tanto che un esasperato Renato Castellani non più in grado di contenere la situazione, decise alla fine di girare alcune scene separatamente. L'allora giovanissima e poco più che debuttante attrice Cristina Gaioni si aggiudicò il nastro d'argento come miglior attrice non protagonista nel '1960.

 

Giulietta Masina

Nella città l'inferno (1958): Giulietta Masina

 

Giulietta Masina

Nella città l'inferno (1958): Giulietta Masina

 

Tratta a grandi linee da un romanzo di Isa Mari ("Roma, Via delle Mantellate") la pellicola si svolge all'interno del carcere di Regina Coeli più precisamente nella sezione femminile delle “Mantellate”. Nonostante la non totale assenza di una componente drammatica ci troviamo di fronte ad una rappresentazione di un ambiente carcerario fortemente romanzata a tratti persino fiabesca, dove non manca neppura la nascita di un improbabile storia d'amore, rappresentazione che risulta piuttosto lontana dalla cruda realtà di qualsiasi luogo di prigionia esistente e/o esistito all'interno di qualsiasi società reale. L'intento della pellicola non è un intento prettamente di protesta, ne tanto meno un intento prettamente di denuncia contro il sistema carcerario di allora, anche se non mancano sicuramente molteplici critiche più o meno velate a tale sistema, Nella città l'inferno non cerca quindi di essere per forza realista mostrando il degrado e la violenza della vita carceraria, ma cerca piuttosto di raccontare una vicenda in grado di coinvolgere il fruitore ed in questo particolare intento la pellicola sicuramente riesce egregiamente.

 

Anna Magnani

Nella città l'inferno (1958): Anna Magnani

 

Se tralasciamo quindi una simpatica ed intensa, quanto brevissima comparsata di Alberto Sordi, risulta palese sin da subito quindi che ci troviamo dinanzi ad una pellicola completamente virata al femminile, la cui "coralità" attoriale è responsabile del concepimento di una moltitudine di personaggi, alcuni maggiormente sviluppati in quanto maggiormente presenti sullo schermo e in un modo o nell'altro funzionali all'interno della vicenda, altri poco più che semplici comparse difficilmente inquadrabili dallo spettatore, ognuno vive di una caratterizzazione propria, ognuno con i propri tic, i propri accenti, la propria dialettica, la propria personalità più o meno definita, personaggi intenti a fare da gregari a due mostri sacri del calibro di Giulietta Masina ed Anna Magnani come sempre in stato di grazia, protagoniste di una vicenda che nella sua semplicità e nella sua edulcorazione non può mancare di appassionare ed affascinare lo spettatore, impossibilitato a provare una qualsiasi forma di antipatia ne tanto meno di avversione verso qualsivoglia personaggio venendo letteralmente catturato dall'empatia che molti di questi personaggi emanano, nonostante in fondo sempre di criminali si sta parlano. Ed è proprio il personaggio di Anna Magnani con la sua predominanza ed il suo apparente cinismo, con le sue sfumature ed il suo passato incerto, con la suà bontà ed il suo altruismo apparentemente inscrutabili, con le sue sigarette, con la sua esuberante Romanità assolutamente straordinaria ad ammaliare maggiormente ed inevitabilmente lo spettatore. Un film decisamente gradevole a tratti toccante, nonostante l'ingenuità di alcune rappresentazioni (come già accennato in precedenza), un film che essendo fondamentalmente privo di violenza al proprio interno risulta fruibile da qualsiasi tipo di spettatore.

 

Anna Magnani, Cristina Gajoni

Nella città l'inferno (1958): Anna Magnani, Cristina Gajoni

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