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Masters of Horror. Contro natura

Regia di Joe Dante vedi scheda film

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La recensione su Masters of Horror. Contro natura

di Baliverna
6 stelle

Dante ha messo molta carne al fuoco in questo piccolo film. Mi pare che i temi si possano dividere in due gruppi. Uno è quello dell'ecologia e del disturbo che l'uomo arreca ad essa, fino a stravolgerla completamente. Qui il regista prosegue le riflessioni già presenti in "Gremlins", dov'erano secondo me molto sensate e intelligenti. Lì si ammoniva sui pericoli derivanti dalla manipolazione della natura, in particolare della genetica. Qui il discorso viene portato molto oltre, all'estremo, fino ad affermare che la terra è un bel giardino e che l'uomo è il suo parassita. Il film culmina con l'auspicio dello sterminio totale della razza umana, affinché la natura possa tornare incontaminata. E' una posizione che si può ritrovare anche in certe organizzazioni ambientaliste, e che francamente proprio non condivido.
L'altro gruppo di temi presenti nel film è quello della violenza sulle donne, fenomeno tristemente noto e appartenente a tutte le epoche. Qui Dante opera una connessione abbastanza stretta tra detta violenza e certe sette religiose americane le quali, vittime di una lettura assurda della Bibbia, affermano che la donna sarebbe stata da subito un essere negativo per giunta non voluto da Dio, e quindi da vessare e uccidere. Si allude vagamente ad una simile situazione anche nell'ambito dell'Islam (con i puntini sulla carta geografica). Ciò sarà anche vero, ma è solo una minima parte del fenomeno, che in realtà interessa tutte le culture arcaiche di tutti i continenti. Oggi, purtroppo, la violenza sulle donne è in forte aumento nel mondo occidentale, e questa è anche la spina dorsale del film. Essa viene rappresentata metaforicamente da un'epidemia che colpisce gli uomini, spingendoli ad uccidere le donne. Oltre che da motivi religiosi, la violenza maschile sarebbe da ascrivere alla repressione sessuale, teoria freudiana che sta tornando molto in auge (basta!). Se ciò fosse vero, il fenomeno dell'omicidio delle prostitue non esisterebbe, e tutti i casi di violenza alle donne sarebbero perpetuati da fanatici religiosi, e da persone che non hanno rapporti sessuali o che sono fedeli al coniuge. Mi pare invece che dove più il sesso è sfrenato più siano frequenti i casi di omicidi e violenze sulle donne (prostitute, amanti, avventure di una notte...).
Ultimo punto da evidenziare, è secondo me questo. Dante affranca dal pericolo della violenza il personaggio dello scienziato omosessuale. Forse che non accadono casi di omicidi anche negli ambienti omosessuali?
In complesso il film è ben girato e avvincente, confermando così la stoffa di Joe Dante regista, che per di più si contiene sul lato del truculento (alcune scene però...). Se poi devo guardare alle riflessioni antropologiche e alla spiegazione del perché della violenza alle donne, o all'invocazione della fine dell'umanità, beh, allora lì mi chiamo fuori.

 

 

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