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La chasse à l'homme (Mesrine)

Regia di Arnaud Sélignac vedi scheda film

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La recensione su La chasse à l'homme (Mesrine)

di joseba
8 stelle

TV movie realizzato dall'emittente francese TF1 che racconta l'ultimo periodo di latitanza di Jacques Mesrine, bandito dai mille volti degli anni '70. Il telefilm di Sélignac segue molto da vicino il libro "La chasse à l'homme. La vérité sur la mort de Mesrine" pubblicato nel 2002 da Lucien Aimé-Blanc e Jean-Michel Caradec'h. Trasmesso da TF1 il 9 novembre 2006. Il commissario Robert Broussard ha pubblicamente contestato la versione dei fatti presentata nel finale. Poliziotto solitario dell'O.C.R.B. (Office Central de la Répression du Banditisme), Lucien Aimé-Blanc (Richard Berry) nella sua caccia a Mesrine (Serge Riaboukine) utilizza dei metodi criticabili e disapprovati dai superiori (accordi con gli informatori, agganci segreti col milieu). L'altro grande nemico di Mesrine è il commissario Robert Broussard (Aladin Reibel) della Brigata Anti-Gang. In piena concorrenza poliziesca, Broussard et Aimé-Blanc devono alleare personalità e metodi opposti per braccare il criminale. Mesrine è morto crivellato da 19 proiettili. Il film termina così, ma nella realtà non è che l'inizio del processo: la famiglia di Mesrine ha sporto denuncia per assassinio (i tiratori scelti di Broussard hanno infatti aperto il fuoco su Mesrine e la sua compagna senza aver intimato la resa). Seguono 25 anni di battaglie giudiziarie. il 14 ottobre 2004 è stato emesso un verdetto di non-luogo: il giudice ha deliberato che i poliziotti erano in stato di legittima difesa quando hanno sparato a Mesrine. Ma bisogna attendere il 6 ottobre 2006, vale a dire appena un mese prima della trasmissione del film TV "La Chasse à l'Homme" perché il non-luogo sia definitivo e il dossier ufficialmente chiuso. Discretamente teso, scandito da un buon ritmo e girato con indubbio mestiere, il film per la televisione di Sélignac si fa apprezzare per il punto di vista poliziesco adottato dalla narrazione. Protagonista de La Chasse à l'Homme infatti non è Mesrine, ma il flic Aimé-Blanc (e la sua rivalità con Broussard all'interno della sbirraglia parigina). E se in effetti il ritratto del commissario Broussard risulta decisamente infamante, le atmosfere polar sono rese con durezza e ambiguità (lo stesso Mesrine è dipinto come un personaggio per metà bandito per metà uomo mediatico). Avercene di prodotti televisivi di questo calibro.

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