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Sapore di hamburger

Regia di Savage Steve Holland vedi scheda film

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La recensione su Sapore di hamburger

di simonebulleri
5 stelle

Il tono è leggero e la trama esile ma il divertimento è assicurato, e alcune sequenze sono veramente pregevoli (animazione, le invenzioni del fratellino, le gare di sci), sicuramente superiore alle commediole americane contemporanee.

Quando si pensa alla commedia adolescenziale americana anni 80 vengono in mente svariati titoli:

Una pazza giornata di vacanza dell’86 con Matthew Broderick, o

Breakfast club o St Elmo's fire di Schumacher. Ma il re indiscusso e ispiratore del brat pack

è John Hughes morto nel 2009, tanto che per quel genere si dice anche lo  stile John Hughes.

Insomma vengono fuori tanti nomi ma non salta mai fuori questa godibile commedia leggera che ha per titolo italiano Sapore di hamburger.

La trama è esile esile ma non importa, il film è divertente.

Lane Meyer Un sedicenne piantato dalla sua ragazza perché non ha vinto una gara di sci, trova conforto e nuovi stimoli in Monique Junet    una francesina che è venuta ad abitare dalla signora smith e dal suo laido figlio. La ragazza lo incoraggia e lo allena finché lui non riesce a…vedetevi il film.

Come dicevo il titolo italiano è fuorviante perché si focalizza su un piccolo aspetto della sceneggiatura, quando cioè Lane va a lavorare per l’hamburgeria di Rocko, interpretato da Chuck Mitchell che era in auge all’epoca come interprete di Porkys, il proprietario dell’omonimo locale nel film di Bob Clark, e c’è quella sequenza animata con l’hamburger che suona la chitarra. Fra l'altro il divertente hamburger video è di Jimmy Picker, una firma nell’animazione dei pupazzi in plastilina.

Il titolo originale è più macabro Better Off Dead meglio morto però indica maggiormente i tentativi di suicidio che l’adolescente col cuore a pezzi tenta di mettere in atto , fra la’ltro uno con l’inconsapevole aiuto della svanita madre interpretatat da una bravissima Kim Darby.

Ma sono tutti bravi John Cusack allora appena 19enne mostra già tutta la sua stoffa.

David Stiers fa il padre dal linguaggio forbito, che è vittima delle orride pietanze della moglie e della genialità dell’altro figlio, il fratello genialoide di Lane, che costruisce con dei tutorial cartacei delle armi sempre più raffinate fino al colpo di scena finale veramente deflagrante.

Nel film c’è anche un giovanissimo Yuji Okumoto, il giapponese che sfida Ralph Macchio nel secondo Karate kid, e che ora è tornato alla ribalta nella bellissima serie retro e nostalgica Cobra kai anche quella da non perdere.

Ci sono delle scene d’azione superdivertenti e fracassone, le riprese in soggettiva e i numeri degli sciatori sono uno spettacolo degno del migliore 007.

Ma la cosa veramente esaltante è l’età del regista Savage Steve Holland, all’epoca nemmeno 27enne  ma già in grado di scriversi il film farne la regia e trovare i produttori.

(Vabbè che siamo nell’ america ricca di Reagan e i soldi girano a manetta ma non deve essere stato facile per un non ancora 30enne imporsi coi finanziatori).

Il giovane regista riesce a destreggiarsi bene fra le scene di realtà e le scene grottesche e oniriche (la madre che cucina, il ragazzino che porta i giornali che stalkera Lane dappertutto) che lardellano tutta la pellicola rendendola particolare e gustosa, scene che lo diversificano dal realismo lineare e cotonato di John Hughes.

Peccato che l’anno dopo farà solo Una folle estate (One Crazy Summer) con la giovane Demi Moore (altra attrice brat prack in extremis) già al suo ottavo film ma ancora pre Ghost, e poi questo regista  si perderà per la strada: pochi film nei 90s e l’ultimo risale ormai al 2009 e di poco successo.

La fotografia è di Isidore Mankofsky che lavorerà anche con Blake Edwards.

Interessante la colonna sonora con canzoni dell’epoca meno note ma utili per creare l’atmosfera.

Insomma un film giovanile anni 80 da recuperare per 98 minuti di buon divertimento.

Sicuramente un prodotto di gran lunga superiore ai vari Maial college e altre varie boiate contemporanee. 

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