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La neve nel bicchiere

Regia di Florestano Vancini vedi scheda film

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La recensione su La neve nel bicchiere

di mm40
4 stelle

Vancini ha visto L'albero degli zoccoli e ha detto: "Adesso lo faccio anch'io!". Più precisamente, in realtà, stava pensando: "Questo lo so fare anch'io!". Non aveva tutti i torti. Il film di Olmi è l'evidente base da cui Vancini parte, ispirandosi allo sterminato lavoro che racconta la vita contadina nella bassa Lombardia a fine '800; immediata dev'essere stata la reazione: perchè non spostare la scena nella campagna ferrarese, dove il regista è nato, e far scivolare la narrazione fino agli anni in cui Vancini (classe 1926) era bambino? Un lavoro sterminato, perfino più lungo di quello di Olmi, perchè la produzione (Rai) richiese due puntate televisive da poco meno di due ore ciascuna, anche se poi venne tratta una versione accorciata a circa metà della durata complessiva. Il testo su cui la pellicola si basa è quello, sostanzialmente autobiografico, di Nerino Rossi (che sarebbe Angelino nel film), sceneggiato dal regista e da Massimo Felisatti. Le differenze dall'Albero degli zoccoli sono però piuttosto evidenti: innanzitutto una direzione degli attori - quasi tutti non professionisti o comunque volti non noti - non esattamente impeccabile, con un lavoro estenuante di doppiaggio che non rende giustizia all'atmosfera verista dell'opera; quindi l'ingresso prepotente delle musiche (di Carlo e Paolo Rustichelli), spesso inserite ad hoc per creare il giusto pathos, il che fa sicuramente molto televisivo, ma certo svaluta un minimo l'impatto del film. Gli unici due attori di un certo nome sono giovani ed alle prime armi: Massimo Ghini, fra i protagonisti, ed Ivano Marescotti, ancora del tutto sconosciuto e relegato in una particina. Al di là del buon valore sociologico e della testimonianza storico-antropologica, La neve nel bicchiere non pare un'opera impeccabile e certamente si fa sentire il peso del lavoro su commissione per un regista dalle idee chiare e personali come Vancini. 5/10.

Sulla trama

Vita quotidiana nella campagna ferrarese all'inizio del Novecento, attraverso la prima guerra mondiale e fino all'avvento del fascismo. Riti, usanze, luoghi e personaggi tipici di quel contesto.

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