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Election 2

Regia di Johnny To vedi scheda film

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La recensione su Election 2

di joseba
8 stelle

Sono passati due anni e il comando di Lok (Simon Yam) è scaduto, ma lo scaltro e avido presidente uscente esige un secondo mandato, in barba alle regole tradizionali che prevedono l'irripetibilità della carica. A contendergli il potere c'è però l'apprezzatissimo e dinamico Jimmy (Louis Koo), giovane uomo d'affari riluttante alla candidatura finché non si rende conto, complice un funzionario cinese, che la presidenza non può che giovare ai suoi traffici. Soprattutto in Cina. Di nuovo un duello di caratteri. O meglio un "falso" duello di caratteri, poiché la rivalità tra il sempre più torvo Lok (Yam) e l'inappuntabile Jimmy (Koo) è soltanto un pretesto per raccontare qualcosa di diverso e molto più cruciale. Che cosa? Non soltanto la crescente ingerenza cinese negli affari e nelle consuetudini di Hong Kong (questo è l'aspetto più palese e dichiarato del film) e non soltanto l'escalation di violenza generata dai tempi e dagli uomini nuovi (questo si indovinava già nel primo "Election"). Che cosa allora? Semplice: lo sgretolamento della comunità. Sotto i colpi sempre più potenti e incontrastabili del guadagno sfrenato e dell'individualismo, la Triade (emblematicamente chiamata Società Wo Shing) intesa come entità comunitaria, come tavolo attorno al quale concertare le decisioni, si incrina progressivamente fino a crollare del tutto. E' un film sulla disgregazione della comunità tradizionale (si veda la morte rovinosa del venerabile zio Teng) e sull'avanzata invincibile del postcapitalismo, qui rappresentato dal colosso cinese (la monumentale fermezza di Mr. Xi nel finale non dà adito a dubbi). In questo senso "Election 2" è a tutti gli effetti il controtipo negativo di "Election": se nel film dell'anno prima abbondavano i riferimenti alla cultura tradizionale, alle sue usanze e alle sue cerimonie (donde la grande quantità di rituali, giuramenti e riflessioni morali), in questa pellicola il sostrato arcaico svanisce letteralmente, circoscritto a un'evanescente apparizione nei titoli di testa, per lasciare spazio all'intraprendenza e all'iniziativa individuale, sempre più sanguinaria e sempre più cinica. "Election 2" è un film di morte. Nonostante la gravidanza dell'epilogo.

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