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L'uomo che amo

Regia di Frank Borzage vedi scheda film

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La recensione su L'uomo che amo

di cherubino
7 stelle

 

 

 

 

Frank Borzage nel 1920


Statuetta dell'Oscar Oscar al miglior regista 1929
Statuetta dell'Oscar Oscar al miglior regista 1932

 

Come sono  arrivato a questo film? 

Ho fatto conoscenza pochi giorni fa con Frank Borzage, un regista di cui non ricordavo alcun film e che ho scoperto essere un grande. Il primo premio Oscar, nel 1929, fu assegnato a lui per un film muto di due anni prima - "Settimo cielo" - che mi è parso bellissimo (ne parlerò prossimamente) e ciò mi ha indotto a cercarne altri in rete.

Ho scelto questo, del 1937, per i due interpreti: Charles Boyer colpevolmente da me abbastanza trascurato sino a qualche tempo fa e che poi ho potuto apprezzare in diverse pellicole (particolarmente in "Tempo felice" del '52 di Richard Fleisher) nonchè, soprattutto, lei,  Jean Arthur.

Charles Boyer & Jean Arthur, History is Made at Night, 1937 (costume by  Bernard Newman) | Jean arthur, Golden age of hollywood, Old hollywood

Da tempo desideravo vederla "all'età giusta". Qui ha 36 anni che non sono pochissimi; cercherò di trovare anche qualche altra pellicola precedente ma dovrò probabilmente pescare nel cinema muto. Nata nell'ottobre del 1900, aveva esordito con John Ford in un ruolo secondario nel '23 nel film "Ladro d'amore" (protagonista John Gilbert) e poi ne girò, muti, almeno una cinquantina. Il primo anche sonoro (♦) ritengo sia stato il thriller "La canarina assassinata" del '29, in cui affiancò William Powell, James Hall e la bellissima sensuale Louise Brooks (altra attrice che bisognerebbe riscoprire: è stata da qualcuno considerata "la prima stella della storia del cinema").

Jean aveva invece una bellezza dolce e cheta, si potrebbe dire "senza età". Pensate che in "Shane" (Il cavaliere della valle solitaria) interpretò - indimenticabile - la moglie di Heflin (non sgradita a Ladd) all'età di 52 anni contro i loro 44 e 39). Diventò l'attrice prediletta di Frank Capra.

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(♦) è la versione silente che senz'altro vedrò da youtube ( https://www.youtube.com/watch?v=ylcPkrPmbmw ),

eccone un fotogramma:

The Canary Murder Case (1929) - Toronto Film Society

A sinistra la Arthur, al centro Hall. La "canarina", a destra, è Louise Brooks, col suo immancabile caschetto. 

La Brooks, boicottata, nel '32 si ridusse a fare la commessa in un negozio sulla Fifth Avenue a New York City.

Nel '38, a soli 32 anni, abbandonò il cinema. 

Fu "riscoperta" dai francesi negli anni cinquanta: «Non c'è nessuna Garbo! Nessuna Dietrich! C'è solo Louise Brooks!».

Da Wikipedia:

Lo scrittore argentino Adolfo Bioy Casares si è ispirato a Louise Brooks per la figura di Faustine, protagonista del suo romanzo L'invenzione di Morel.

Il fumettista Guido Crepax si ispirò a Louise Brooks per disegnare la sua Valentina.

Il fumettista Hugo Pratt realizzò un ritratto ad acquarello dell'attrice, intitolato appunto Louise Brooks. Inoltre, nella storia a fumetti Favola di Venezia, Pratt disegnò il personaggio di Louise Brookszowyc, chiaramente ispirato all'attrice.

Anche il fumettista Attilio Micheluzzi prese in prestito le fattezze dell'attrice per il suo personaggio più celebre, la femme fatale Petra Chérie.

La canzone Lulù e Marlene dei Litfiba, contenuta nell'album del 1985 Desaparecido, è dedicata a Louise Brooks.

Nel videoclip della canzone del 1985 It Hurts dei Lotus Eaters sono inserite varie scene da film con Louise Brooks.

Il gruppo musicale inglese OMD, nel 1991 ha dedicato a Louise Brooks la canzone e il relativo videoclip Pandora's Box, all'interno dell'album Sugar Tax.

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Troppe digressioni, avete ragione (e vi ho parlato ben poco del regista, nato in Trentino; lo farò in altra occasione...).

Passo finalmente al film.

 

E vi dico subito che è un film stranoO almeno difficile da etichettare giacchè si mischiano i connotati di molti generi diversi, con parecchie sorprese anche poco ragionevoli ed un finale anch'esso inatteso che si può definire banale oppure geniale nella sua apparente banalità. Tutto questo può avere pure un certo fascino: a me è arrivato con la seconda visione.

L'imprevedibilità della trama è dovuta essenzialmente al fatto che il terzo personaggio (Bruce Vail, interpretato da Colin Clive) e cioè il marito di Irene (J.A.) è molto ricco e potente ma molto di più è fuori di testa e dunque capace di tutto: gelosissimo della moglie, può diventare come niente fosse assassino o addirittura ordinare a una sua nave di andare a tutta velocità in un mare in tempesta in mezzo agli iceberg. E tutti gli obbediscono. Cosicchè diventa inverosimile (se però pensiamo a quel che combinò Trump il 6 gennaio del 2020...). 

 History Is Made at Night (1937)

Il film (che poi proseguirà in America) ha inizio a Parigi dove a Bruce Vail sembra una buona idea, per impedire alla moglie il divorzio (non consentito dalla legge in caso di suo tradimento entro sei mesi dalla separazione) obbligare il suo autista, bisognoso di danaro, a farsi scoprire da un detective abbracciato a lei. Il film sembra prendere una piega drammatica. Senonchè casualmente Paul (C.B.) vede la scena ed interviene mettendo ko con un pugno ben assestato il poverino che cade svenuto. Nella stanza, acquattati, ci sono anche il detective e Bruce. Paul estrae la pistola, si fa consegnare i gioielli dalla signora e chiude in un armadio i due dopo averle ordinato di seguirlo.

Saliti in un tassì le riconsegna i gioelli. Siamo di fronte a un Arsenio Lupin anni trenta tombeur de femmes? Al fascino di Boyer si aggiunge per lei l'ammirazione per quel suo intervento alla James Bond. La conduce in un ristorante di grido che sta per chiudere, offre champagne a tutti, la corteggia alla grande ballando con lei un tango con tutti i crismi, la scena si fa lunga... allora è romantico, sentimentale. Ma i toni sono anche da commedia leggera, è il famoso cuoco del locale (il quarto personaggio significativo, Cesare , interprete Leo Carrillo) a indirizzarci verso questa strada.

Senonchè intanto quei due escono dall'armadio, nel frattempo l'autista è rinvenuto, comprende che Bruce pretende di sentirgli dire che quell'uomo era già nella stanza e dunque Irene ha un amante, dunque dice che..."sì le cose sono andate proprio così, erano abbracciati, abbiamo lottato, poteva anche uccidermi rischiando la ghigliottina...". E questo a Bruce fa venire un'idea che mette subito in pratica... Il film sta diventando noir? E alla fine potrebbe diventare, come accennavo, anche catastrofico...

Romantico e sentimentale comunque sarà sempre, sino in fondo, in questo Borzage è sempre stato maestro. 

History Is Made at Night (1937) | The Criterion Collection

Laura's Miscellaneous Musings: Tonight's Movie: History is Made at Night  (1937) at UCLA

 

Bel b/n, fotografia eccellente.

(zero recensioni; e zero voti prima del mio)

 

https://www.youtube.com/watch?v=9Hxv8uBLklg

(italiano)

 

 

Mi fermo, nella speranza di aver incuriosito qualcuno.

 

Buon proseguimento d'anno. 

 

cherubino,

7 gennaio 2022

 

 

 

 

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