Espandi menu
cerca
I peccatori della foresta nera

Regia di Julien Duvivier vedi scheda film

Recensioni

L'autore

spopola

spopola

Iscritto dal 20 settembre 2004 Vai al suo profilo
  • Seguaci 506
  • Post 97
  • Recensioni 1201
  • Playlist 179
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su I peccatori della foresta nera

di spopola
4 stelle

Possiamo definirlo un insoddisfacente adattamento di un "abile" romanzo di John Dickinson Carr (La corte delle streghe)?. Lo facciamo senza tema di smentite, perchè purtroppo "così è" (e credo che le maggiori responsabilità debbano essere ricercate proprio nella sceneggiatura - ad opera dello stesso regista e di Charles Spaak - che ha "preteso" di dare una spiegazione  a ciò che nel libro rimaneva volutamente - e necessariamente - in sospeso, di risolvere insomma  a tutti i costi il quesito del "chi è stato?" , per altro con una soluzione che lascia l'amaro in bocca e ancor più perplessità, proprio perchè "smonta" malamente il "mistero").
La storia è presto detta: c'è un giornalista/scrittore  che con la moglie si reca nel castello che fu della marchesa di Brinvilliers, e adesso  è di proprietà dell'anziano Desgrez, suocero dell'ultima discendente di una dinastia sulla quale grava una maledizione secolare lanciata da una strega (proprio quella marchesa a cui si accennava sopra), che era stata mandata al rogo e bruciata viva per stregoneria nel 1676, e che sembra "rivivere" per vendicarsi, proprio "dentro" la giovane ragazza... ci saranno come sempre in questi casi, varie conseguenze e "implicazioni" (complicazioni) tese soprattutto a mescolare le carte in tavola, fino a quando non verrà trovato avvelenato proprio colui che discendeva dalla famiglia che aveva emesso la condanna di morte... 
E allora di cosa si tratta davvero? di un delitto perfetto o di un crudele maleficio che si perpetua?  straordinaria domanda che troviamo anche in molti horror  (ricordate la stagione italiana con Barbara Steele?) ma  che qui scade nell'ovvio proprio per la "necessità" di concludere le trame seguendo i meccanismi del giallo , con la conseguenza di annlullare completamente quel l'alone metafisico che girava intorno alla vicenda e che con molta artificiosità e tanti cedimenti, era stato tenuto.a fatica in piedi fino a quel momento.
Peccato, perchè invece sotto il profilo della messa in scena, Duvivier, grazie anche alla splendida fotografia di Roger Fellous, era stato molto bravo a creare una adeguata, ambigua atmosfera che lentamente degrada quasi impercettibilmente verso il fantastico, il surrele, con uno "speciale", spiccato senso del macabro, ma venato da un sotteraneo gusto cinico e bizzarro che non guasta mai in quesri casi, avvertibile in parecchie sequenze, come per esempio in quella (fra le migliori in assoluto di tutta la pellicola) della cerimonia funebre, con i parenti costretti a ballare il valzer attorno al catafalco con la salma dentro.
E'  dunque un film "nero" (indubbiamente questo è l'emento che dovrebbe essere preponderante) ma che mescola senza amalgamarli troppo bene fra loro, toni fortemente in antitesi , come appunto il fantastico, l'umorismo e i meccanismi codificati dell'investigazione classica che non trovano un adeguato coagulo. Ne esce quindi un piccolo pasticcio che non riesce ad essere nè carne, nè pesce (e che il tempo rende adesso ancor più indigesto, perchè alla sua uscita se non ricordo male, questa pellicola - una storia "irridente" di stregoneria e di delitti si potrebbe definire - fu invece accolta abbastanza favorevolmente dalla critica dell'epoca che si lasciò irretire da certe suggestioni di superficie che adesso purtroppo non incantano più nessuno).
Abbastanza positiva la resa degli attori (poco noti da noi i protagonisti, Walter Giller,  Edith Scobe Frédéric Duvallès) fra i quali troviamo anche un giovanissimo Jean-Claude Brialy, un sornione Claude Rich e una ancora affascinante Nadja Tiller che si stava godendo gli ultimi scampoli di una notorietà acquista qualche anno prima con La ragazza Rosemarie.
 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati