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Enfantasme

Regia di Sergio Gobbi vedi scheda film

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La recensione su Enfantasme

di mm40
4 stelle

Una coppia perde il figlio piccolo in un incidente d’auto; lei, Claudia, dà la colpa a lui, Andrea, e si rifugia da sola nella baita di montagna della coppia. Qui viene avvicinata da uno strano bambino destinato a sconvolgerle di nuovo l’esistenza.

Il confine fra realtà e immaginazione, fra sanità mentale e follia, è il margine su cui si gioca la trama del romanzo di Georges Jean-Arnaud da cui – con una sceneggiatura di Ugo Pirro e del regista Sergio Gobbi – è tratto questo film. L’ennesimo lacrima movie del periodo: così venivano infatti definite le pellicole di tono melodrammatico che, fra gli anni Settanta e i primi Ottanta, coinvolgevano quasi sempre dei bambini e prevedevano immancabili tragedie a oltranza, fra dialoghi patetici e musiche melense; qui ricadiamo totalmente nel genere e senza tentare di nasconderlo in alcun modo. Ritmo modesto, fotografia patinata (Ennio Guarnieri), interpreti all’altezza della situazione (Agostina Belli, Stefano Satta Flores, Antonio Cantafora, Brigitte Skay, Jean-Claude Bouillon, Aiché Nanà in una particina), sentimenti forti, una valida – per il contesto – colonna sonora di Stelvio Cipriani, oltre al montaggio di un altro serio professionista quale Ruggero Mastroianni: Enfantasme, sottotitolo esplicativo: L’enfant de nuit, è un lavoro confezionato in maniera rigorosa, destinato a un pubblico vasto e desideroso semplicemente di emozioni facilotte. Gobbi, cineasta milanese, visse e lavorò a lungo in Francia; anche quest’opera è frutto di una cooperazione italo-francese. 4/10.

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