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Scacco pazzo

Regia di Alessandro Haber vedi scheda film

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La recensione su Scacco pazzo

di speedy34
8 stelle

Raramente il connubbio teatro-cinema, il passaggio da un testo teatrale ad un film ha prodotto un risultato convincente per equilibrio di specificità espressive, scarso peso di un comunque presente impianto teatrale difficile da nascondere e coinvolgimento di identici attori che sul palco e sul set sappiano comunicare un'immediata sintonia e partecipazione alla storia che stanno narrando e vivendo. Tutto ciò accade nel debutto cinematografico dell’attore/cantante Alessandro Haber che , audacemente, porta sullo schermo il poetico e commovente testo teatrale di Vittorio Franceschi “Scacco Pazzo”. Storia “folle” e d’amore tra due fratelli, Antonio (Haber: chi altri se non lui in un ruolo cucitogli addosso come una seconda pelle!) e Valerio (Vittorio Franceschi, autore e attore teatrale poco presente al cinema….. ma speriamo che recuperi presto il tempo “perduto”!), il racconto si svolge interamente all’interno della loro abitazione, “costretti” a vivere una vita “altra” che li porta ad estraniarsi dal resto del mondo. Antonio, undici anni prima e proprio il giorno delle nozze, ha perso la fidanzata in un incidente d’auto ed alla guida c’era il fratello Valerio che la stava accompagnando in chiesa per la cerimonia. Per l’emozione ed il forte dolore Antonio ha una regressione infantile e da quel momento costringe il fratello, che si porta addosso un oscuro senso di colpa, a travestirsi da padre, madre e fidanzata in un gioco crudele che li vede entrambi pedine smarrite su di una scacchiera che ha riservato loro poche mosse a sorpresa. Ma la poesia e l’immaginazione di Antonio ( un adulto che scardina ogni regola comportandosi da bambino ma senza mai cadere nell’infantilismo dei bambini ), se lasciano sconfitto un inerme ed assoggettato Valerio, faranno volare via lontano Marianna (un intensa e sincera Monica Scattini), la donna che il fratello “savio” porta in casa e che vorrebbe sposare. E’ l’unica dei tre che può ancora vincere nella sfida della vita e che Alessandro Haber, regista sicuro, appassionato e mai timoroso di volare alto in precario equilibrio tra lirismo e sentimenti puri ed immediati, racconta in una “piccola” storia di anonime vite quotidiane che sempre più spesso rimangono ignote e nascoste dietro le finestre chiuse delle nostre case.

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