Regia di Marcus Adams vedi scheda film
Bistrattato dal pubblico, affondato dalla critica. Invece merita molto di più il film di Adams: infatti, lui e il Victor Salva di "Jeepers Creepers" sono i due nomi più rassicuranti dell'ultima horror-generation. Non potremo dargli l'Oscar per i dialoghi, abbastanza arrampicati e standard, ma di sicuro le critiche circa la narrazione, il motivo del massacro "uno dopo l'altro" e la linearità della storia, a volte la sua infantilità, non vanno crocifisse come si è ampiamente fatto. La storia è sì molto semplice e banale, e soprattutto per nulla complicata, ma questo è un bene!! Questo almeno non toglie l'attenzione dello spettatore dal gioco visivo e narrativo, anche perchè questo è un gustosissimo whodunuit mascherato da teen-horror, e direi proprio, ben riuscito. Il gioco del massacro one by one, invece non l'ho mai visto cadere nel banale. Ho trovato invece le soluzioni di Adams interessanti: è un film stilisticamente coinvolgente. Magari fatto di dejà vu, ma se vengono ripresi, e bene, come ha fatto qui il regista, allora non c'è nulla da obiettare. Anche l'atmosfera è azzeccata, soprattutto al rave, e se il film ogni tanto scade in qualche leggerezza sia narrativa che stilistica, il risultato finale è comunque apprezzabile. E "Long Time Dead", di cui spero una lunga serie di sequel, credo sia uno degli horror che mi sono gustato di più, a casa, da solo, di notte, e al buio.
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