Trama
Rudolf Höss, comandante di Auschwitz, e la moglie Hedwig si impegnano per costruire la vita che sognavano per la loro famiglia, nel piccolo idillio di una casa con giardino costruita appena accanto al campo. Premiato per il suo lavoro nell'organizzazione di Auschwitz, compresa la costruzione di un nuovo crematorio più efficiente, Höss viene promosso a vice ispettore di tutti i campi di concentramento del Reich e dovrà trasferirsi a Oranienburg, vicino a Berlino. Si oppone inutilmente e nasconde la notizia a Hedwig per diversi giorni. Hedwig, profondamente affezionata alla loro casa, lo prega di convincere i suoi superiori a lasciare restare lei e i bambini, e la richiesta viene accolta. Dopo alcuni mesi di lavoro a Berlino, Höss viene incaricato di dirigere un'operazione a lui intitolata che trasporterà 700.000 ebrei ungheresi ad Auschwitz per essere uccisi. Il gerarca può tornare a vivere con la famiglia nella sua casa perfetta.
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Commenti (27) vedi tutti
Come tutti i buoni film che ricordano l'olocausto, questo è pietrificante per come racconta la naturalezza insulsa del male, quando diviene, semplicemente, stile di vita. Spicca l'interpretazione della tedesca Sandra Hüller, moglie del comandante di Auschwitz, se possibile Ancor più disumanizzata del marito gerarca nazista. Per menti preparate.
commento di gerkotaLa regia è d'alto livello. Nella scrittura manca tuttavia quel picco di emozioni per essere al livello dello stile. 7
commento di fra_pagaPer fare un buon film, serve altro.
leggi la recensione completa di emilTra la banalità é il male.
leggi la recensione completa di Jean12Questo film, assieme a Shoah di Lantzmann e Il figlio di Saul dovrebbero essere inseriti d'obbligo nei programmi scolastici.
commento di leoposnerUn altro film sull'Olocausto? Sì certamente, e sempre, ma stavolta da un particolare punto di vista.
leggi la recensione completa di tobanisCervellotico, freddo, appositamente studiato così, visto dall'altra parte del muro degli orrori che tutti noi sappiamo, il fumo ci disturba, le grida ci inorridiscono,ma i protagonisti con la loro pacata normalità non ci permettono di odiarli, ma solo di constatare che era così. Niente emotività né scossoni da Oscar. 7
commento di GabryLedFilm di grande provocazione contro ogni nazismo, che credo di evincere da un finale grandioso. Come scrive la Arendt in una società di massa il totalitarismo è sempre imminente...
commento di logosCampo. La ragazzina col vestito infrarosso che scava nel mucchio dell'umano concime per nascondervi calorie. Controcampo. L'utile idiota in giardino a isolare le cuscute migliori. Fuoricampo. Szmul Zacharias, che ascolta gorgogliare il ribollente Prato di Primavera. (Gli umanoidi di Under the Skin hanno vinto e dominano il mondo facendone macello.)
leggi la recensione completa di mckJonathan Glazer dirige un film cupo ed ovattato sulla banalità del male con una fotografia spettacolare di Lucas Szal Steven Spielberg lo ha definito dopo il suo “Schindler list” il miglior film sull’olocausto. La zona di interesse un film comunque obbligatorio.
leggi la recensione completa di claudio1959Mors tua vita mea, insomma niente di nuovo sotto il sole. In fondo, già si sapeva che la maggioranza delle persone diventa insensibile alle disgrazie altrui. Lo vediamo tutti i giorni. Chissà se fra qualche anno faranno un film sul genocidio della Palestina. Ne dubito.
commento di gruvierazDevo dire la verita' con molto rammarico perche' il film mi ha parzialmente deluso.....semplicemnete perche' non mi ha coinvolto come mi aspettavo.Ho dovuto cercare emozioni che alla fine erano esterne al movente principale....non mi sono bastati i suoni i rumori le indifferenze dei protagonisti (gravi).Forse troppo sopravvalutato....
commento di ezioIl film ci fa sentire l'orrore ( nei rumori cupi dei forni, nelle urla e spari oltre le mura del campo),ci mostra l'indifferenza della famiglia tedesca che vive la sua felicità egoistica, la fredda mente del burocrate che pianifica la morte. Le fiabe e la storia della bambina polacca sono filmate in negativo ,il bene che fine ha fatto? Angosciante
commento di alfbesterA me non e' sembrato un gran film, dobbiamo lavorare con l'immaginazione e estrapolare sentenze dai discorsi a volte noiosi, non merita il nobel
commento di poeta9491 1Ben rappresentato il nostro essere disinteressati alle tragedie e agli orrori che non ci coinvolgono direttamente. Oppure si è complici perché deciso dall’alto. Di sicuro impatto emotivo ma poco approfondito. Non penso che abbia meritato l’Oscar come miglior film straniero, al posto di "Io capitano" di Garrone.
commento di iroChe delusione! Il film è concentrato a dimostrare l'insensibilità delle SS (sai che novità) e delle loro famiglie, ma non c'è alcuna storia o trama da raccontare e che si dipana. E' davvero tutto lì. Non capisco vermanete tanto entusiasmo. Voto: 4
leggi la recensione completa di ForestOne«Pensa che mi chiamano la regina di Auschwitz. Eh, ci credo, d'altronde guardati attorno!» Vero, attorno è tutto un fiore. Peccato per quel muro grigio che disturba il panorama. In più quelli non stanno zitti un attimo, se almeno educassero i loro figli a non lamentarsi troppo! Hannah Arendt all'ennesima potenza!!!
commento di pippusMa quale capolavoro! Suvvia. Un film di una noia mortale e più furbo di mille volpi messe assieme. Comunque, è vero che la volpe è furba?
leggi la recensione completa di 79DetectiveNoirIl quarto film di Glazer è uno dei più significativi e originali mai realizzati sulla Shoah. Sovrapponendo efficacemente gli apparati auditivi e visivi, fa percepire col sonoro lo straziante orrore negato allo sguardo e alle proprie coscienze; e con le agghiaccianti suggestive immagini la sconvolgente indifferenza e oscurità dell’Uomo. Memorabile.
commento di Antonio_MontefalconeUn film che diventa un’installazione artistica dell’orrore
leggi la recensione completa di siro17Se Schindler's list toccava il cuore e Il pianista toccava l'anima La zona d'interessa li penetra e li spezza.
leggi la recensione completa di imperiormax89Purtroppo (o per fortuna?) l'operazione cinematografica riesce così bene che alcuni spettatori non si angosciano affatto! Come se anche noi spettatori, al pari del comandante Höss e della sua famiglia, fossimo protagonisti e comparse della banalità del male. Voto: 7-
leggi la recensione completa di andenkoBellissimo, struggente e tremendo.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiSuper angosciante - troppo concettuale
commento di LordClamOltre il giardino c’era Auschwitz.
leggi la recensione completa di yumeLa banalità del male
leggi la recensione completa di unicorno22In The Zone of Interest, lo sterminio e le torture non si vedono, tuttavia si respirano in ogni fotogramma, evocati dai rumori sinistri che di tanto in tanto si stagliano, sotto la forma di uno score acido, su immagini a schermo interamente nero (come al morte) o rosso porpora (come il sangue).
leggi la recensione completa di pazuzu