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Liberty Stands Still

Regia di Kari Skogland vedi scheda film

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La recensione su Liberty Stands Still

di FilmTv Rivista
6 stelle

La Liberty cui allude il titolo è Liberty Wallace, disinvolta imprenditrice che con il marito opera nel settore delle armi, corrompendo le lobby politico/economiche e i servizi segreti. Giunta a Los Angeles per una liaison extraconiugale, la donna è costretta ad ammanettarsi ad un carretto di hot dog imbottito di esplosivo da un cecchino senza volto che la tiene sotto tiro e che è collegato con lei tramite cellulare. L’uomo, che conosce tutto della sua vita, è un ex agente segreto che tiene sotto la minaccia di una bomba anche il suo amante e quando la carica della batteria del cellulare di Liberty si esaurirà, farà esplodere le cariche per vendicare la figlia, uccisa da un compagno di scuola con un’arma prodotta dalla donna. Che il sogno americano sia in frantumi da anni non è una novità e molti cineasti hanno delineato con precisione la traiettoria del crollo. Buon ultimo arriva questo film che poco a poco cambia registro, scartando via la pelle/thriller per rivelare una carne sanguinolenta straziata dal morbo del Secondo Emendamento della Costituzione degli USA, che in nome della libertà individuale permette ai cittadini di armarsi indiscriminatamente. Quello delle armi è un nervo scoperto tutto americano e il film ne fa un patchwork confuso e velleitario, mescolandolo insieme alla “teoria del complotto” e a tutti i mali del cuore nero dell’America. In compenso la regia avvolgente e la bravura dei due protagonisti, creano un riscatto stilistico da non sottovalutare.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 19 del 2002

Autore: Fabrizio Liberti

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