Espandi menu
cerca
La donna che visse due volte

Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film

Recensioni

L'autore

ange88

ange88

Iscritto dal 17 agosto 2014 Vai al suo profilo
  • Seguaci 35
  • Post 2
  • Recensioni 200
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La donna che visse due volte

di ange88
10 stelle

 

John “Scottie” Ferguson(James Stewart) è un poliziotto che soffre di vertigini e questa condizione ha portato problemi nel suo lavoro.Un giorno un suo amico, Gavin Elster(Tom Helmore), chiede di sorvegliare la moglie Madeleine(Kim Novak) preoccupato perchè ella è presa da alcune ossessioni verso una donna deceduta anni e anni fa, tale Carlotta Valdés.

Ferguson accetta l'incarico e si troverà coinvolto in un pericoloso vortice tra realtà e finzione…

 

 

 

“Vertigo” è il titolo originale e che più si addice al film, sceneggiato da Alec Coppel e Samuel A. Taylor, tratto dal romanzo D’entre les morts del 1954.
Il riferimento alle vertigini nel titolo non è solo dovuto alla paura del vuoto del protagonista, ma anche alle sensazioni provate da quest’ultimo e dalla struttura stessa della intera vicenda

 

Il film stesso è strutturato in una sorta di doppia spirale: la prima dove Scottie si innamora di Madeleine fino alla morte di quest'ultima e la seconda quando, sconvolto, incontrerà la sua sosia, Judy Barton


Lo stesso Hitchcock richiama la spirale all’interno nel film: già dai titoli di testa, per poi passare all’acconciatura di Madeleine, fino alla bellissma sequenza onirica dell’incubo di Scottie, nella quale Hitchcock ci mostra il senso di smarrimento ed impotenza del protagonista.

Già in “Io ti salverò", film che toccava il tema della psicoanalisi, Hitchcock si avvalse di sequenze oniriche innovative(con immagini realizzate da Dalì) che andavano a scavare nella psiche del protagonista.

 

 

scena

La donna che visse due volte (1958): scena

 

Il Tema del doppio nella figura di Madeleine/Judy può trovare analogia con quello trattato nel “Il Gabinetto del Dottor Caligari”, ma con la differenza che in "Vertigo" il senso di derealizzazione portata dalla duplicità non nasce direttamente da una percezione interna dell’io ma deriva dalla percezione di una terza persona.

 

Dal lato della messa in scena Hitchcock costruisce un thriller perfetto nei tempi e nella costruzione della suspense: oltre all’uso innovativo di tecnicismi, come appunto il dolly zoom(o effetto vertigo), c’è un assoluta consapevolezza nel posizionamento della MdP, ogni inquadratura è costruita con uno scopo.I tempi sono impeccabili e la capacità innata del regista di narrare attraverso le immagini qui tocca una dei punti più alti della sua carriera.

 

Contributo importante dato anche dalla fotografia del fidato Robert Burks, l’uso nel taglio delle luci e dei colori conferiscono la giusta atmosfera di ambiguità che pervade la pellicola, accompagnata dalle ansiogene quanto poi melodiche musiche di Bernard Herrmann, assolutamente perfette.

 

Kim Novak

La donna che visse due volte (1958): Kim Novak

 

 

Ottime prove dei due protagonisti: James Stewart è magistrale nella sua discesa in questa doppia spirale, anche lui in qualche modo vive un doppio, prima e dopo la morte di Madeleine.
Kim Novak notevole nell’ interpretare non solo un doppio ruolo, ma spesso a dover far recitare il suo stesso personaggio redendo credibile il tutto.

 

 

Un thriller perfetto, sia dal lato tecnico che per le tematiche e per la narrazione, costruzione impeccabile della suspense e con un finale veramente incredibile.

Voto:10

 

 

 

 

 

 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati