Regia di Vincenzo Cascino vedi scheda film
Negli anni del boom dei primi film di James Bond e degli 007 all'italiana che gli facevano il verso, e qualche anno prima che uscisse in edicola Alan Ford, c'era già in Italia chi si divertiva a parodiare le gesta degli agenti segreti, tale Vincenzo Cascino.
Negli anni del boom dei primi film di James Bond e degli 007 all'italiana che gli facevano il verso (e persino qualche anno prima che uscisse in edicola il primo numero della serie a fumetti "ALAN FORD"), c'era già in Italia chi si divertiva a parodiare le gesta degli agenti segreti, tale Vincenzo Cascino, detto anche Vincent. La trama che verte su dei quadri di Goya che fanno gola a molte persone, perché si dice portino a un tesoro nascosto, è solo una scusa per aggiungere scazzottate, eseguite da attori muscolosi che sembrano nati solo per darle e per prenderle (le botte), e belle donne che affascinano, tradiscono e vengono da ogni parte del mondo, in una trama che sostanzialmente non esiste. Cascino/Barbikian (che nome!), che, addirittura scrive, monte, dirige e produce, oltre che interpretare questo film non ha certo lo charme del primo Sean Connery, come 07, (forse, però, poteva riciclarsi come sosia barbuto dell'attore/comico Paolo Panelli, che, ai tempi furoreggiava sia in teatro, che al cinema e in tv con la moglie Bice ValoriI. Il film, che vanta la più divertita (per lui) partecipazione dell'attore inglese Geoffrey Copleston a un prodotto di genere made in Italy, è brutto, però, ha avuto un seguito, ,"LE SETTE CINESI D'ORO", sempre con Vincenzo Casino e le sue pipe in primo piano.
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