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The Columnist

Regia di Ivo van Aart vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su The Columnist

di alan smithee
5 stelle

BE AFRAID HORROR FEST 2020
Squali da tastiera…
Esistono, oggi più che mai in questa epoca di virtualità e di dipendenza da rete informatica, ed agiscono protetti non tanto da un vero e proprio anonimato, ma dalla sicurezza di poter eludere un confronto fisico, che li si vede quasi sempre soccombere, in quei pochi casi in cui non riescono ad evitare un incontro reale.
E si rivelano spesso micidiali, pungenti più di lame scagliate contro corpi vulnerabili, dotati di una spietatezza che impone a certe vittime, tra cui la nostra protagonista, di correre ai ripari e difendersi attraverso misure così concrete da risultare l'esatto opposto degli interventi offensivi che costoro usano come manifesto di reazione contro coloro che prendono di mira.
La scrittrice e giornalista di successo Femke, sta vivendo con un certo stress un periodo di crisi creativa che fa seguito al suo precedente successo narrativo, che fece di lei una esordiente da best seller foriera delle più rosee aspettative per le sue produzioni avvenire.

Presa di mira da fanatici del web, la donna scoprirà che i suoi detrattori nella vita reale non solo spesso si trovano molto più vicino a lei di quanto avesse supposto, ma, al contrario di come si comportano sui social nei suoi confronti, nel mondo reale ostentano comportamenti cortesi, remissivi, se non sottomessi, tutt'altro che coerenti con gli atteggiamenti ferini che li contraddistinguono quando scortati dal loro nick o avatar.
Pertanto la donna decide di passare alle maniere forti, risolutive, concrete.
Inizierà punendo un vicino, fino a giustiziarlo con un semplice gesto intrapreso nel momento propizio, scoprendo che quella reazione non solo le fornisce un appagamento totale quanto mai provato sino ad ora, ma finisce per liberarle la mente da ogni titubanza, aprendole la via della più pura ispirazione, ed inducendola a far progressi incredibili con l'evoluzione del suo secondo, attesissimo romanzo.

Una dipendenza vampiresca, la sua, che trasformerà la mite Femke, in una assassina seriale che, aiutata da una certa fortuna da principiante, le aprirà la strada per un ritorno al successo commerciale.
La commedia horror olandese The columnist, opera prima del regista Ivo van Aart, si sviluppa dietro un preciso fenomeno di massa che è quello della dipendenza da social e la perdita del senso delal realtà che colpisce non solo chi ne risulta dipendente, ma anche, per reazione, chi cerca di difendersi da tutta questa violenza virtuale, che lascia tuttavia segni tutt'altro che poco tangibili alla psiche e alla propria lucidità mentale.
Il film possiede una certa verve, specie nella sua prima parte, risultando un po' più prolisso e meno incisivo nel suo prosieguo, un pò succube forse di una scenografia plastificata e pop degna di una soap, e di una fotografia da sitcom televisiva.
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