Un fuorilegge senza scrupoli ammazza la moglie di un ex sceriffo. Il quale non resta con le mani in mano e rapisce il fratello del bandito, sperando di poterlo usare come esca. Durante il suo viaggio, l'ex sceriffo incontra una vedova e due ricercati che vogliono consegnare il prigioniero alla giustizia per ottenere l'amnistia.
Note
Splendido western di serie B, polveroso e rude come la faccia senza espressioni del monolitico Randolph Scott. A suo modo, un capolavoro del genere per stile a asciuttezza di sceneggiatura (di Burt Kennedy). E come se non fosse già abbastanza bello di per sé, "L'albero della vendetta" segna anche l'esordio di James Coburn.
Penultimo dei 7 western di Boetticher con Scott. L'attore è vicino ai 60 anni, il volto sempre più ruvido, rugoso, come prosciugato dal sole, splendido nella sua immobilità così come la visione delle grandi praterie con le montagne rocciose incombenti in attesa della inesorabile vendetta che doveva compiersi presso l'albero maledetto. Imperdibile.
Un ex sceriffo si vuole vendicare per l’uccisione di sua moglie, cattura il fratello dell’assassino... ma alla fine ne valeva la pena? Western di Boetticher equilibrato ed essenziale. Il regista muove i suoi personaggi come le pedine di una scacchiera. Indimenticabile il finale con l’albero a forma umana! Splendidamente fotografato.
Pochi western come quelli di Boetticher, prima degli anni 60, sapevano essere così privi di enfasi e di epica. Senza peraltro tradire i principi morali su cui si basava il genere, semmai provando a scalfirli dall'interno. Il budget ridotto, lungi dall'essere una zavorra, costringe il regista a reinventare l'estetica della Frontiera. Scene madri risolti con poche, asciutte inquadrature.… leggi tutto
Una vicenda melodrammatica narrata in modo da diventare assurda e sciocca. Avrebbe potuto diventare anche un buon western spiritoso o paradossale o filosofico o magari psicologico in mano a Barboni o Corbucci o forse Aldrich o altri; così è solo scemo, senza ombra di intenzione umoristica, unica che potrebbe giustificarlo, pur avendo ricevuto molte lodi. La storia: l'ex-sceriffo Ben (Scott)… leggi tutto
Sono dovuto andare di corsa a farmi vedere da un andrologo. Dopo avermi riscontrato una forma acutissima di orchite, non riusciva a spiegarsi l'insorgere improvviso della patologia. Gli ho spiegato che avevo appena visto L'albero della vendetta, un western - girato dal misconosciuto Budd Boetticher - che parla di un cacciatore di taglie (Scott) che vuole vendicarsi della morte della moglie. A…
Sabato 14 agosto una brutta sorpresa: rimossa @bufera (aveva cancellato parecchie recensioni ammettendo di averle copiate, almeno in parte). Si chiama Anna Maria e so che abita a Roma (una "Top User", presente su Film…
1) Sentieri selvaggi di John Ford (The Searchers - 1956). 2) Ombre rosse di John Ford (Stagecoach - 1939). 3) Sfida infernale di John Ford (My Darling Clementine - 1956). 4) Mezzogiorno di fuoco di Fred…
Ognuno ha un genere cinematografico preferito. Il mio, fin da bambino, è stato il western. Quando giocavo con i soldatini e guardavo i vecchi classici in bianco e nero in tv. Qui ho voluto proporre la mia…
Un cacciatore di taglie cattura un assassino e si accinge a portarlo nella città dove deve essere processato e, presumibilmente, impiccato. Per strada fa incontri: un vecchio amico e il suo socio, che hanno qualche conto in sospeso con la legge ma che consegnando il prigioniero otterrebbero il condono e potrebbero rifarsi una vita; una donna appena rimasta vedova per opera di una banda di…
Un film molto bello che va oltre al suo genere, con una regia che si avvale di un attore anche un po’ sottovalutato, ritenuto poco espressivo, ma certamente nel genere è un campione più onorevole.
La storia rientra nel classico racconto della vendetta a cui è legato il genere al novanta per cento, ma è la gestione del film, che lascia solo…
CONTIENE ANTICIPAZIONI - Un western anomalo, forse addirittura curioso, ma che ha certamente il suo valore. Il racconto è asciutto e scarno, e il regista sa costruire progressivamente un intreccio di tensioni tra i personaggi, tutti animati da interessi diversi e contrapposti. Randolph Scott ha un’inespressività non da attore mediocre, ma voluta e necessaria al suo…
Pochi western come quelli di Boetticher, prima degli anni 60, sapevano essere così privi di enfasi e di epica. Senza peraltro tradire i principi morali su cui si basava il genere, semmai provando a scalfirli dall'interno. Il budget ridotto, lungi dall'essere una zavorra, costringe il regista a reinventare l'estetica della Frontiera. Scene madri risolti con poche, asciutte inquadrature.…
Ecco cosa mi è piaciuto:- I personaggi sono tutti ben sviluppati, Il paesaggio è fantastico. C'è una buona tensione drammatica in tutto Cosa non mi è piaciuto:Il film è pieno di buchi nella trama e difetta nei dialoghi che impediscono un pieno coinvolgimento nella storia.voto 5 -. - -
Secco western che nel breve giro di 70 minuti (questa la sua durata record) accumula una serie di elementi e li scioglie senza retorica né enfasi. La trama ricorda vagamente quella di "Un treno per Yuma", complicata dalla presenza dei Mescaleros e da quella di una bella donna, che scatena appetiti ed invidie incrociate. C'è il tema della vendetta e quello del ravvedimento, della volontà di…
Una taglist con il punto esclamativo. L'idea non è nostra ma dell'utente Roark: abbiamo trovato tanto azzeccata la sua playlist omonima che trasformarla in taglist era una soluzione necessaria. Gli abbiamo fatto così…
Una vicenda melodrammatica narrata in modo da diventare assurda e sciocca. Avrebbe potuto diventare anche un buon western spiritoso o paradossale o filosofico o magari psicologico in mano a Barboni o Corbucci o forse Aldrich o altri; così è solo scemo, senza ombra di intenzione umoristica, unica che potrebbe giustificarlo, pur avendo ricevuto molte lodi. La storia: l'ex-sceriffo Ben (Scott)…
Un gioiello del western anni '50 e una delle prove più alte di Boetticher. Storia semplice e lineare, ma raccontata con un senso del ritmo, ironia e intelligenza drammaturgica assolutamete perfette, così da evitare ogni banalità e rinnovare ogni volta il coinvolgimento dello spettatore. Merito anche della sceneggiatura di Burt Kennedy e del cast guidato dal granitico Randolph Scott. Grande…
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Commenti (4) vedi tutti
Non entusiasma affatto questo sonnacchioso western sopravvalutato.
commento di gruvierazPenultimo dei 7 western di Boetticher con Scott. L'attore è vicino ai 60 anni, il volto sempre più ruvido, rugoso, come prosciugato dal sole, splendido nella sua immobilità così come la visione delle grandi praterie con le montagne rocciose incombenti in attesa della inesorabile vendetta che doveva compiersi presso l'albero maledetto. Imperdibile.
commento di cherubinoUn ex sceriffo si vuole vendicare per l’uccisione di sua moglie, cattura il fratello dell’assassino... ma alla fine ne valeva la pena? Western di Boetticher equilibrato ed essenziale. Il regista muove i suoi personaggi come le pedine di una scacchiera. Indimenticabile il finale con l’albero a forma umana! Splendidamente fotografato.
commento di marco biDa non perdere agli amanti del genere.
commento di ezio