Allì, una studentessa universitaria, scrive una tesi sulle leggende urbane della città di Chicago. Tra queste vi è anche quella di Candyman, un fantasma che ha un uncino al posto di una mano e che appare quando il suo nome viene pronunciato cinque volte davanti a uno specchio.
Visivamente notevole, con uno sviluppo complesso gestito benissimo. Condanna alla voglia di oggi riscrivere la Storia, edulcorarla, dimenticando gli orrori del passato ma senza averli davvero superati e soprattutto senza pagare il pegno che è dovuto a coloro a cui è stata negata ogni giustizia: la Memoria.
Non al livello dell'originale ma di poco.
Candyman - con un uncino a posto della mano - semina terrore e morte. Per evocarlo basta pronunciare il suo nome allo specchio. Film horror ramake dall’impianto classico, tutto sommato passabile, anche se niente di memorabile. Voto 6/10.
Pessimo film pseudo horror, lento, noioso e scontato, razzista nei confronti dei "bianchi" additati come causa che scatena la furia del mostro spietato di turno. Da evitare.
AL CINEMA
Candyman non è un "cattivo" semplicemente perché così lo descrivono e rappresentano.
Una creatura che, più che apparire, necessita di essere evocata, per ben cinque volte, con lo sguardo fisso verso uno specchio.
La sua genesi parte da una leggenda popolare che si diffonde in un contesto di segregazione razziale e di ghettizzazione che ha caratterizzato… leggi tutto
Già Noi aveva palesato vistose crepe nella concezione dell'horror di Peele, ma qui… qui veramente si arriva a toccare il fondo: Candyman non è un horror, non è un thriller, non è un “dramma sociale”, non è un “film di denuncia” – nonostante tenti disperatamente di essere ciascuna di queste cose –,… leggi tutto
Esteticamente bellissimo, un'estetica ostentata, quasi a voler gareggiare col suo predecessore, ma mai banale. Lo sviluppo è complesso, sinuoso e si muove su molteplici piani. Sicuramente azzeccata la scelta di usare l'aspetto pulitissimo e luccicante del nuovo quartiere per mettere a nudo il degrado fisico (c'è uno splendido sottotema body horror) , mentale (i percosi che portano…
Già Noi aveva palesato vistose crepe nella concezione dell'horror di Peele, ma qui… qui veramente si arriva a toccare il fondo: Candyman non è un horror, non è un thriller, non è un “dramma sociale”, non è un “film di denuncia” – nonostante tenti disperatamente di essere ciascuna di queste cose –,…
AL CINEMA
Candyman non è un "cattivo" semplicemente perché così lo descrivono e rappresentano.
Una creatura che, più che apparire, necessita di essere evocata, per ben cinque volte, con lo sguardo fisso verso uno specchio.
La sua genesi parte da una leggenda popolare che si diffonde in un contesto di segregazione razziale e di ghettizzazione che ha caratterizzato…
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Commenti (5) vedi tutti
Visivamente notevole, con uno sviluppo complesso gestito benissimo. Condanna alla voglia di oggi riscrivere la Storia, edulcorarla, dimenticando gli orrori del passato ma senza averli davvero superati e soprattutto senza pagare il pegno che è dovuto a coloro a cui è stata negata ogni giustizia: la Memoria. Non al livello dell'originale ma di poco.
leggi la recensione completa di Yayas82Candyman - con un uncino a posto della mano - semina terrore e morte. Per evocarlo basta pronunciare il suo nome allo specchio. Film horror ramake dall’impianto classico, tutto sommato passabile, anche se niente di memorabile. Voto 6/10.
commento di alexio350Orrendo. Non c'entra niente con l' originale che già non era il massimo.
commento di PepsinaUn film con discreta tensione e originalità.
commento di Falco00Pessimo film pseudo horror, lento, noioso e scontato, razzista nei confronti dei "bianchi" additati come causa che scatena la furia del mostro spietato di turno. Da evitare.
commento di klunk