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Dark Matter

1 stagioni - 9 episodi vedi scheda serie

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La recensione su Dark Matter

di supadany
7 stelle

Ogni itinerario umano è costituito da una serie di snodi - dai più ai meno importanti, da quelli che capitano una volta sola ad altri che potrebbero tornare a farsi vivi - che rendono ciascuno di essi semplicemente unico. Differente da tutti gli altri, al quale basta già un minimo scostamento, impercettibile a occhio nudo, per inserire/segnalare un singolare dislivello.

Va da sé che alcune decisioni assumono un ruolo cruciale, tanto da detta(glia)re le prospettive, dividendo ciò che è considerato irrinunciabile da tutto il resto, dando contestualmente luogo a domande ricorrenti, dalle quali praticamente nessuno può dirsi indenne, con temi che orbitano tra gli affetti e il lavoro, più specificatamente riferiti alla famiglia e alla carriera, lasciando sempre un inevitabile fianco scoperto, uno spazio occupato dai rimpianti, anche quando la via intrapresa ha portato ai risultati sperati.

Dal desiderio di assaporare/esplorare la vita che avremmo vissuto se non avessimo compiuto una gravosa/dolorosa/essenziale rinuncia, si mette in moto Dark matter, una miniserie decisamente ambiziosa/avvincente che non si fa mancare nulla, con delle qualità indiscutibili ma anche un eccesso di foga controproducente, che gioca al rialzo tra numeri di prestigio andati a buon fine e sbandate dalle quali ne esce con un po’ di sfacciataggine e qualche ammaccatura.

Jason Dessen (Joel EdgertonWarrior, Animal kingdom) è uno stimato professore universitario, molto attaccato alla sua famiglia, composta dalla moglie Daniela (Jennifer ConnellyA beautiful mind, La casa di sabbia e nebbia) e da Charlie (Oakes FegleyIl drago invisibileLa stanza delle meraviglie), il loro figlio adolescente.

Dopo aver trascorso una piacevole serata a festeggiare il successo del suo caro amico Ryan Holder (Jimmi SimpsonHouse of cards, Westworld), Jason viene rapito e si risveglia in un luogo dove tutti lo scambiano per un’altra persona, identica a lui per aspetto fisico e nome.

Scoprirà di essere finito in una dimensione parallela, mentre la sua copia si è insediata nel suo mondo al fianco di Daniela, alla quale aveva rinunciato per condurre quelle ricerche scientifiche che gli hanno consentito di concepire un cubo in grado di farlo viaggiare tra le infinite variabili offerte dalla materia.

Grazie all’aiuto di Amanda Lucas (Alice BragaElysium, Repo men), una donna in cerca di un posto nel mondo dove sentirsi completa, Jason tenterà di fare ritorno alla sua vita, mentre chi gli ha sottratto i suoi affetti farà di tutto per impedire che questo accada, condividendo la sua scoperta con Leighton Vance (Dayo OkeniyiHunger games, Terminator genisys), un miliardario che non può fare a meno di apprezzare il suo rivoluzionario lavoro.

Entrambi i Jason dovranno vedersela con realtà pronte a disarcionarli alla prima occasione.

 

 

Joel Edgerton

Dark Matter (2024): Joel Edgerton

 

 

Tratta dall’omonimo romanzo pubblicato da Blake Crouch nel 2016, Dark matter è la terza produzione televisiva ispirata dai lavori dell’autore statunitense dopo Wayward Pines e Good behavior.

Dispone di un patchwork multiuso dal monitoraggio costante, che utilizza un apparato fantascientifico come fondamenta fertili sulle quali muoversi, un plasmabile principio attivo per sciorinare/sviscerare quei sentimenti che caratterizzano/animano/smuovono gli esseri umani, alimentandosi di tensione e di intrighi, con drammi laceranti e un ricorso al thriller che dimostra praticità e furbizia, con anche qualche sbrodolata inopportuna/debilitante.

Un apparato variegato e voluminoso, dal potenziale praticamente sterminato, che continua a erogare informazioni e a moltiplicare i punti di domanda, sostanzialmente suddiviso in tre tronconi, con lo spaesamento iniziale, il viaggio pluridimensionale e la convergenza che porta alla resa dei conti, ognuno dei quali possiede pregi e difetti.

Così, alle carte coperte – invoglianti e parzialmente crittografate - della prima parte, fa seguito un’applicazione del concetto tanto in voga del Multiverso (dal Doctor Strange a Everything everywhere all at once) che apre squarci di ogni tipo - anche qui pescando in aree limitrofe alla percezione comune (ad esempio, vedi le catastrofi ambientali e una pandemia che decima la popolazione) e da altre di natura cinematografica (ad esempio, con i sogni di Inception) – creando anfratti speciali, mentre l’ultimo tratto colleziona capovolte e sovrapposizioni spregiudicate, tra una suspense perpetua e un’esasperazione - talvolta deficitaria - delle nozioni di fondo.

In pratica, procede per ondate traboccanti, con affondi decisi e prolungamenti ripetitivi, attraversando una porta girevole dietro l’altra, mettendo così in circolo una mole frastagliata di sensazioni e ragionamenti in grado di generare curiosità, quantunque capiti anche di rimanere sbigottiti/storditi.

Oltretutto, se è vero che alcune virate lasciano strascichi nella credibilità, che alcuni pensieri ad alta voce sono indispensabili per non finire fuori strada e che le tante dissociazioni possono spiazzare nel modo sbagliato (cioè confondendo quello che non dovrebbe esserlo), l’elevato capitale umano/esistenziale viene rappresentato in modo encomiabile da un cast in gran spolvero. Se Jennifer Connelly è versatile e intensa, seducente e struggente, semplicemente meravigliosa per come esterna i vari stati d’animo che coprono uno spettro di ampiezza ragguardevole, e anche Alice Braga non scherza, ripagando della fiducia soprattutto quando la sua Amanda acciuffa la ribalta, Joel Edgerton è a dir poco superlativo per come esibisce sfumature minuziose e sottili che distinguono con precisione millimetrica cromosomi pressoché identici, in un lavoro complesso e impegnativo che mette sotto torchio tutti gli interpreti, tra corpi, anime e menti in costante evoluzione/trasfigurazione.

 

Oakes Fegley

Dark Matter (2024): Oakes Fegley

In conclusione, Dark matter conferma la predilezione di Apple Tv+ per i prodotti di stampo fantascientifico pensati per un pubblico maturo (rimanendo negli ultimi mesi, vedi Silo e Constellation), mette tanta carne sul fuoco e apre cassetti contenenti gradite sorprese, ma ha anche la pericolosa tendenza di tirare troppo la corda, ficcandosi in scissioni che diventano vicoli ciechi dai quali ne esce con qualche affanno/infrazione a referto.

Con piccoli dettagli che fanno la differenza e granelli di sabbia che inceppano gli ingranaggi, variabili infinite e pezzi mancanti, inneschi fecondi e aggiustamenti in corso d’opera, il senso della vita e la relatività della conoscenza, rigirando la frittata per prendere in contropiede, dimenandosi tra causa ed effetto, discordanze (di personalità) e divagazioni (di scenari), sacrifici e opportunità.

Suscettibile e impulsivo, intensivo e accidentato.

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