In una villa immersa nei colori autunnali di un parco alla periferia di Stoccolma, la quarantenne Agnese sta morendo di cancro. Al suo capezzale sono accorse le sorelle Karin e Maria che da tempo non erano più in contatto con lei. Sposata con un uomo più anziano di lei, Karin è una donna impietosa che odia il prossimo e ha un forte disgusto per il contatto fisico.
Note
Capolavoro di Bergman, tra i suoi film più crudi e agghiaccianti. Famosi l'uso del colore e la rigorosa scansione temporale.
Totalmente disinteressante!! Non mi sembra corretto spacciarlo per capolavoro ne tanto meno come film psicologico quando è solo lesbicamente morboso. 3
Un onnipresente colore rosso rappresenta "l'interno dell'anima" in questo film in cui, nelle stanze di un maniero in riva al lago, tre sorelle componenti una famiglia disfunzionale e mostruosa non sconfiggono il dolore e la morte. Unica a salvarsi, la materna cameriera che abbraccia la sofferenza come una Pietà michelangiolesca.
Film pessimo, assurdo e irreale. Non capisco come questo film è definito un capolavoro, i capolavori sono un altra cosa.Non merita neanche di essere visto.
Intensissimo e psicanalitico sguardo sulla donna tra paure, angoscie e fantasmi, ricco di riflessioni sulla morte e di tensione allo stato puro. Un grandissimo Bergman d'annata. voto: 10
Lo stile da film horror adottato da Bergman non si adatta all'analisi introspettiva rendendo il film ostico .Forse le immagini sono troppo forti e per questo non mi è piaciuto molto
Film intenso, di una densità palpabile. Straordinario l'uso del colore in quella contrapposizione tra il bianco delle vesti femminili e il rosso degli interni della villa. Perturbante.
Inquietante.Terribile.Inaccettabile per certi punti di vista.Uno dei massimi capolavori di Bergman.L'ho imparato ad apprezzare col tempo;purtroppo all'inizio mi aveva fatto un pò ribrezzo.
Un dramma di un'intensità così lacerante da risultare quasi insostenibile. Un film estremamente complesso che però già ad una prima visione lascia il segno. Raramente l'uso del colore è stato così ricco di inventiva. Superlative le attrici.
inquietante, disturbante, un pugno in pancia…veramente claustrofobico, puro bergman. Altro che settimo sigillo, quest'opera è un patrimonio indiscutibile del cinema mondiale di ogni tempo
un film disturbante, inconcludente ed incredibilmente noioso. Direi che vedendolo si ha la sensazione di frugare all'interno di una mente malata e per di più di scarso interesse, e non è piacevole.
Come si fa a rimanere impassibili,fermi,muti davanti a Sussurri e Grida? Come ci si può soffermare sui punti critici della vicenda senza rimanere assuefatti dalla visione? Sussurri e Grida è un film mondo,ma che dico,un film universo. Bergman prosegue i suoi resoconti dalla casa degli spiriti dostojevskiana,ancora con la figura,come nell'ottimo Persona,della donna come genesi,conflitto e… leggi tutto
Così evoluto nell'intensità recitativa, nel lavoro sulla fotografia, nella cura calligrafica della scenografia e nella scansione narrativa. E così involuto nel desiderio di intelligibilità da parte dello spettatore. Per Woody Allen è un capolavoro assoluto. Il grande pubblico disertò le sale (nonstante alcuni inserti eros che non si dimenticano… leggi tutto
Non me la sento di accettare tale banalità: che cosa ci vuole ad inquietare (e di conseguenza far riflettere, ecc ecc ecc) dilungandosi in dettagli medicamente assurdi e narrativamente disonesti (il medico non c'è quando ha una crisi, lei sembra morta e inizia a decomporsi, ma chissà) la dolorosa agonia di una donna? Truccacci da dilettante, nulla a che fare con una degna… leggi tutto
"Il mio diario inizia in un museo, con l'ecfrasi di un quadro."
Giovanna Garzoni (Ascoli Piceno, 1600 - Roma, 1670) - "Natura Morta con Piatto di Fichi, Gelsomini e Pere (e Insetto)" [1652 ca.…
Per una volta possiamo cominciare dalla fine: “I dolori erano spariti, le persone che amavo più di tutte al mondo erano lì: potevo udirle chiacchierare intorno a me. Sentivo la presenza dei loro corpi, il calore delle loro mani. Volevo aggrapparmi a quel momento e pensai: qualunque cosa accada, questa è la felicità. Non posso desiderare niente di…
Il fotogramma più famoso di questo Bergman ha uno sfondo e degli immobili con un rosso acceso, il primo elemento che l’occhio dello spettatore osserva. Il secondo sono le tre donne inquadrate con un totale, e tra queste una, ovvero Liv Ullmann, è seduta. Deduciamo dunque da questo primo quadro che il film in questione è intimista, per lo più ambientato in…
Quando dimenticare già significa morire, e curarsi della morte vuol dire sottrarre la vita dalle pene dell'oblio. I corpi dei defunti stanno lì, immobili, e si fanno specchio della triste solitudine…
Maria e Karin - insieme alla fidata domestica Anna - assistono impotenti agli ultimi giorni di vita di Agnese, la loro sorella malata di cancro. Agnese morirà da lì a poco tra atroci tormenti.
Film di Bergman dai toni particolarmente cupi, dove il maestro affronta il tema della malattia terminale: colpiscono anzitutto le strazianti scene in cui la malata grida in…
Un Bergman al vertice della creatività e dell'espressività, realizza un film che può definirsi di certo uno dei suoi massimi capolavori. E' una storia dall'impianto teatrale (caratteristica che ricorre spesso nelle sue opere) perfetta e limata in ogni suo punto, con dialoghi eccellenti e personaggi di una profondità e complessità incredibile. E' una vicenda…
Quando si parla di cinema dal punto di vista commerciale, noto che qui in Italia si tende sempre a fare discorsi del tipo: "Com'è andata quest'anno la competizione fra i film USA ed i film italiani? Hanno…
Questi sono alcuni dei film ai quali son particolarmente affezionato, quei film che mi hanno spinto, in tempi più o meno remoti, ad innamorarmi sempre più di quella magica arte che è il cinema...
Qualche giorno fa lessi la bella e accorata recensione di @Badu D Shinya Lynch su "Der Freie Wille": fui talmente colpito dall'intensità del suo coinvolgimento emotivo che procurai di vedere il film il giorno…
Sussurri e Grida di Ingmar Bergman è interamente ambientato in un maniero nobiliare in riva ad un lago ed è incentrato su quattro figure femminili: le sorelleAgnes (Harriet Andersson), Maria (Liv Ullmann) e Karin (Ingrid Thulin) e la cameiera Anna (Kari Sylwan). Agnes, proprietaria del maniero, è una malata terminale di cancro dell'utero al cui capezzale si…
Questa play nasce dal disappunto personale nel vedere l'Academy of Motion Pictures che assegna gli Oscar reiterare alcuni errori verso i candidati per film "stranieri"... ammessi alla competizione in diverse categorie…
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Commenti (17) vedi tutti
Totalmente disinteressante!! Non mi sembra corretto spacciarlo per capolavoro ne tanto meno come film psicologico quando è solo lesbicamente morboso. 3
commento di BradyUn dramma psicologico e sensoriale, tra le atmosfere inquietanti e rarefatte de “L’ora del lupo” e l’analisi della psiche femminile di “Persona”
leggi la recensione completa di lino99Uno dei massimi capolavori di Bergman.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiUn onnipresente colore rosso rappresenta "l'interno dell'anima" in questo film in cui, nelle stanze di un maniero in riva al lago, tre sorelle componenti una famiglia disfunzionale e mostruosa non sconfiggono il dolore e la morte. Unica a salvarsi, la materna cameriera che abbraccia la sofferenza come una Pietà michelangiolesca.
leggi la recensione completa di port crosFilm pessimo, assurdo e irreale. Non capisco come questo film è definito un capolavoro, i capolavori sono un altra cosa.Non merita neanche di essere visto.
commento di rash91Anime troppo nude agonizzano su un fondale troppo astratto. Ma i corpi sono di carne e il dolore intollerabile.
commento di michelDi notevole impatto cromatico, emotivo, non di rado esornativo.
commento di RamitoIntensissimo e psicanalitico sguardo sulla donna tra paure, angoscie e fantasmi, ricco di riflessioni sulla morte e di tensione allo stato puro. Un grandissimo Bergman d'annata. voto: 10
commento di kurosawaLo stile da film horror adottato da Bergman non si adatta all'analisi introspettiva rendendo il film ostico .Forse le immagini sono troppo forti e per questo non mi è piaciuto molto
commento di howard76le grida sono quelle del povero spettatore che ha la sventura di imbattersi in quest'obbrobrio ultra-osannato dalla critica di quasi ogni orientamento
commento di bocchanFilm intenso, di una densità palpabile. Straordinario l'uso del colore in quella contrapposizione tra il bianco delle vesti femminili e il rosso degli interni della villa. Perturbante.
commento di screamInquietante.Terribile.Inaccettabile per certi punti di vista.Uno dei massimi capolavori di Bergman.L'ho imparato ad apprezzare col tempo;purtroppo all'inizio mi aveva fatto un pò ribrezzo.
commento di gio839,5
commento di incallitoPiù carnale che spirituale, a volte troppo fine a se stesso, cervellotico, inutilmente sensazionalista
commento di RamitoUn dramma di un'intensità così lacerante da risultare quasi insostenibile. Un film estremamente complesso che però già ad una prima visione lascia il segno. Raramente l'uso del colore è stato così ricco di inventiva. Superlative le attrici.
commento di valien88inquietante, disturbante, un pugno in pancia…veramente claustrofobico, puro bergman. Altro che settimo sigillo, quest'opera è un patrimonio indiscutibile del cinema mondiale di ogni tempo
commento di Dr.Lynchun film disturbante, inconcludente ed incredibilmente noioso. Direi che vedendolo si ha la sensazione di frugare all'interno di una mente malata e per di più di scarso interesse, e non è piacevole.
commento di Aulenta