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Sussurri e grida

Regia di Ingmar Bergman vedi scheda film

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Viola96

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La recensione su Sussurri e grida

di Viola96
10 stelle

Come si fa a rimanere impassibili,fermi,muti davanti a Sussurri e Grida? Come ci si può soffermare sui punti critici della vicenda senza rimanere assuefatti dalla visione? Sussurri e Grida è un film mondo,ma che dico,un film universo. Bergman prosegue i suoi resoconti dalla casa degli spiriti dostojevskiana,ancora con la figura,come nell'ottimo Persona,della donna come genesi,conflitto e salvezza. Bergman è un regista del subconscio applicato alla realtà,metafisico e metaforico,non ha un vero e proprio contatto con la realtà,se non attraverso le sue diramazioni(sogno,delirio) e sotto forma di mondo vede le sue ossessioni psichiche,ripetute moltissime volte. Tra citazioni bibliche,costrasti di colori decisi(rosso per il dolore,bianco per la tranquillità e nero per la morte),ad una fotografia eccezionalmente pura e lirica,grazie anche a tre interpretazioni masteodontiche,Sussurri e Grida è l'opera più poeticamente strana di Ingmar Bergman. Il genio svedese riapre le finestre e si addentra furtivamente nel cuore femminile,riuscendo a scovare segreti e bugie,chiaro-scuri dell'anima,tristezza e felicità. Quando una delle loro sorelle sta morendo,Maria e Karin debbono accudirla,ma a causa di alcuni loro problemi,si distaccano dalla malata. L'unica a restare vicino alla sorella in fin di vita è la badante,Anna che la tratta come una bambina molto piccola e la accudisce fedelmente. Il ritratto energico e melodioso delle distorte personalità e delle banalità familiari di tre sorelli perennemente in crisi umana e civile,è per Bergman in realtà,la summa della sua poetica analitica e anagrafica,in cui la dominazione avviene psicosomaticamente,e non solo fisicamente. Sussurri e Grida rappresenta la sfrenata eleganza del maestro svedese nel ricreare un modello ambiguo di vita,apparentemente lontano dalla verità,ma terribilmente vicino. Questa eleganza non è solo catartica e risolutiva ma è anche bene-augurante. Nel finale del film,la tranquillità sembra essersi ritrovata. Se sia sogno o realtà non importa. Bergman è un tranquillissimo poeta distorto e bislacco che rifiuta ogni minima caratteristica umana,ma si estrae dalla media-borghesia e questo diventa per lui un vero e proprio campo di studio. La donna,in Bergman,è fondamentale. Dalla donna nasce l'uomo e mai viceversa. La donna quindi è la genesi di tutto il bene e il male del mondo. Ma,come in Persona e anche in minor modo ne Il posto delle Fragole,il conflitto viene generato dalla donna,che rifiuta il contatto alla realtà e preferisce la vita oziosa e pleonastica ad una drastica morte. Ma forse non è tutto. Con Sussurri e Grida,specie nella figura di Anna,Bergman introduce un nuovo concetto di donna come salvezza. Ma la salvezza non è mai correttamente ricompensata. Il prologo del film,come al solito in Bergman,ci racconta il film: Stavolta vediamo un'abitazione alle prime luci dell'alba e subito dopo una serie di colori che si fondono in una donna che si alza e rivela al mondo di essere malata. Nykvist,fotografo geniale e appassionato,riesce straordinariamente a mescolare i chiaro-scuri ai colori delle emozioni. Ma la mano di Bergman è necessaria. Anche stavolta,lo svedese,infarcisce di nuovi luoghi (non) comuni la vicenda narrata e diventa un cantastorie e uno scultore. Perchè Sussurri e Grida è una vera e propria opera d'arte.

Sulla trama

Classica.

Su Ingmar Bergman

Impressionante.

Su Harriet Andersson

Grande prova.

Su Ingrid Thulin

Eccellente.

Su Liv Ullmann

Mamma mia che prova.

Su Kari Sylwan

Non male.

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