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I diabolici convegni

Regia di José María Elorrieta vedi scheda film

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La recensione su I diabolici convegni

di undying
5 stelle

Coproduzione tra Spagna e Italia per un horror poco incisivo ma d'atmosfera. Vagamente ispirato, nella figura dell'indefinibile e ambiguo protagonista, al satanista Aleister Crowley.

 

locandina

I diabolici convegni (1971): locandina

 

Hilda (Krista Nell), sulle tracce della sorella scomparsa, arriva in un piccolo villaggio balneare. La ragazza viene immediatamente notata da Tills Nescu (Espartaco Santoni) un nobile playboy che la invita al suo castello.

 

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"Il ritmo alfa accusa oscillazioni del tutto irregolari, e il ritmo delta è di dodici onde al secondo: il ché indica uno stato di allucinazione. È evidente che la paziente presenta i sintomi di una eccitazione mentale molto acuta. Deve aver subito uno shock fortissimo, causato probabilmente da terrore in grado superlativo (...) È afflitta da sindrome di Waardenbur: il male di cui soffriva Maria Antonietta di Francia, quando fu condannata alla ghigliottina. Forse essa arrivò ad avere la visione della sua morte in maniera tanto reale che iniziò a prodursi nel suo corpo l'effetto della morte in vita: in una notte i suoi capelli divennero tutti bianchi." (I dottori Michelis e Donati in merito allo stato confusionale di Maria, la sorella di Hilda)

 

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Sotto lo pseudonimo, in regia, di Joe Lacy si nasconde lo spagnolo José María Elorrieta, all'epoca cinquantenne ma con un prolifico curriculum, bruscamente interrotto a distanza di pochi anni a causa di una prematura dipartita. Da poco, quando realizza questo film, convertito al genere horror e thriller (La joyas del diablo e A candidate for a killing sono entrambi lavori del 1969) e con soli altri due titoli, di "genere", realizzati successivamente (La llamada del vampiro ed El spectro del terror). La professionalità di Elorrieta può dunque dare ragione del perché questo The feast of Satan, circolato nelle sale italiane nel lontano 1971 come I diabolici convegni, sia un film ben costruito e girato. Non manca la buona direzione di un cineasta esperto, in grado cioè di valorizzare un film altrimenti privo di interesse a causa di una sceneggiatura, purtroppo, poco interessante. Come dimostra parte del cast tecnico/artistico, la produzione coinvolge anche l'Italia, nella figura di Luigi Mariani, mentre per la Spagna è lo stesso Espartaco Santoni (nel film anche interprete dell'ambiguo Tills Nescu) ad occuparsene. La compartecipazione italiana vede, tra l'altro, Marino Girolami in sceneggiatura, Carlo Savina alla colonna sonora e un unico significativo caratterista sulle scene (Ennio Girolami, figlio di Marino e fratello di Enzo G. Castellari). Girato in Andalusia, The feast of Satan è titolo di certo interesse sostanzialmente per la composizione di un cast femminile significativo (Krista Nell, sfortunata attrice scomparsa a soli ventinove anni e la Gimpera) di un'epoca particolarmente vivace per il cinema di genere. Privo di elementi horror in senso stretto e anche contenuto sul versante erotico, a differenza di quello che potrebbe suggerire il titolo italiano, il film diretto da Elorrieta non è dunque un'opera compiuta e si protrae, anzi, nella monotonia di una storia che sfocia solo sul finale in una rappresentazione -volutamente retorica- della messa nera. Le motivazioni che spingono Nescu a maltrattare le donne, sono forzatamente ricercate (la madre dispotica e severa con il padre, violenta al punto di spingerlo al suicidio). Nonostante tutto, dopo la visione, rimangono impressi più i pregi che i difetti, soprattutto per un pubblico più maturo (in senso anagrafico) e in grado di apprezzare un tipo di cinema oggi impensabile. Così come era già accaduto in Angeli bianchi... Angeli neri, diretto da Scattini nel 1969, anche I diabolici convegni sembra adombrare, nell'ambigua personalità del dott. Tills Nescu, la figura di un personaggio realmente esistito e passato alla storia per la sua "dottrina nera", o poco ortodossa: Aleister Crowley, ovvero la Grande Bestia 666.

 

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Curiosità 

Da ricordare lo slogan promozionale, con il quale il film di Elorrieta venne introdotto sui quotidiani italiani dell'epoca:

"IMPORTANTE! 
Questa è una storia vera, accaduta realmente in ogni suo particolare. La traduzione cinematografica vuole essere una denuncia alla società del progresso che partorisce -sempre più numerosi- giovani insoddisfatti abbandonandoli poi a fughe tanto seducenti quanto pericolose. Non fidatevi quindi dei facili e lusinghieri inviti galanti: per molte ragazze, come le cronache ci insegnano, si trasformano ne I diabolici convegni."

 

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Salve Satan

La messa nera inizia, con inevitabile sacrificio animale (una capra nera sgozzata). L'officiante, una ragazza, pronuncia il rito mentre gli astanti, in coro, salutano Satana:

"Salve Satan, Signore dell'Inferno

Salve Satan

Re delle tenebre e del piacere

Salve Satan

Re delle guerre e dell'orrore 

Salve Satan

Signore delle stragi e della pestilenza

Salve Satan

Genio del male infinito 

Salve Satan

Entra nei nostri corpi

Dacci la morte eterna 

Salve Satan

Entra nei nostri corpi

Dacci la morte eterna 

Salve Satan 

Morte e sangue Satan

Morte e sangue Satan

Morte e sangue Satan"

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