A metà degli anni Settanta, l'Argentina è sconvolta da un'ondata di violenza politica senza precedenti. Dario, un noto avvocato cinquantenne, conduce un'esistenza tranquilla con la sua famiglia fino a quando una sera si mette a discutere con uno sconosciuto. Nella confusione dello scontro che ne consegue, questi tira fuori una pistola e si spara alla testa senza però morire. Dario, al posto di cercare aiuto, decide di abbandonare lo sconosciuto ancora vivo nel vicino deserto. Con il passare del tempo, si renderà conto che il suo segreto è solo uno tra tanti...
La viltà borghese, sentimento di omologazione e accondiscendenza all'autorità, è il vulnus su cui operano le macchinazioni di una trasformazione che contempli l'uomo nuovo, prototipo di un interesse personale che cede alla subdola ostentazione di un esercizio del potere che ha ormai contaminati tutti i gangli vitali del consorzio civile.
I primi venti minuti di "Rojo" sono folgoranti, un incipit kafkiano che ha lo scopo di far respirare il clima di violenza presente nel paese. Poi il ritmo cala decisamente, lasciando sullo sfondo segreti inconfessati che si vogliono tenere nascosti. Fino a che non entra in scena Alfredo Castro, che rialza i giri di questo film interessante.
Avvocato rispettato di una piccola comunità della provincia argentina è l'involontario protagonista di uno strano delitto. Capirà ben presto che la sua posizione ed i suoi principi sono stati radicalmente messi in discussione da un sistema di potere ineffabile e pervasivo.
Bastava che qualcuno dicesse di no e sarebbero stati subito gli anni '60 (A.S.)… leggi tutto
CINEMA OLTRECONFINE
Venti minuti memorabili segnano l'inizio di una disputa che comporterà una assunzione di responsabilità gravissima, ed una presa di coscienza su un comportamento omissivo ed oculatamente e codardamente volto a coprire i misfatti di un regime in procinto di manifestare tutti gli spettri e le negatività di una dittatura imposta con il sangue e la… leggi tutto
Avvocato rispettato di una piccola comunità della provincia argentina è l'involontario protagonista di uno strano delitto. Capirà ben presto che la sua posizione ed i suoi principi sono stati radicalmente messi in discussione da un sistema di potere ineffabile e pervasivo.
Bastava che qualcuno dicesse di no e sarebbero stati subito gli anni '60 (A.S.)…
Il mondo dello streaming non sarà più lo stesso. È una frase che, diciamocelo, abbiamo sentito tante, infinite volte. Eppure, questa settimana è stata una sorta di mantra collettivo che…
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Venti minuti memorabili segnano l'inizio di una disputa che comporterà una assunzione di responsabilità gravissima, ed una presa di coscienza su un comportamento omissivo ed oculatamente e codardamente volto a coprire i misfatti di un regime in procinto di manifestare tutti gli spettri e le negatività di una dittatura imposta con il sangue e la…
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Commenti (2) vedi tutti
La viltà borghese, sentimento di omologazione e accondiscendenza all'autorità, è il vulnus su cui operano le macchinazioni di una trasformazione che contempli l'uomo nuovo, prototipo di un interesse personale che cede alla subdola ostentazione di un esercizio del potere che ha ormai contaminati tutti i gangli vitali del consorzio civile.
leggi la recensione completa di maurizio73I primi venti minuti di "Rojo" sono folgoranti, un incipit kafkiano che ha lo scopo di far respirare il clima di violenza presente nel paese. Poi il ritmo cala decisamente, lasciando sullo sfondo segreti inconfessati che si vogliono tenere nascosti. Fino a che non entra in scena Alfredo Castro, che rialza i giri di questo film interessante.
commento di Peppe Comune