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Red Joan

Regia di Trevor Nunn vedi scheda film

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Cast Red Joan

A dirigere Red Joan è Trevor Nunn, regista inglese. Nato nel 1940 a Ipswich, Nunn ha studiato a Cambridge ma è sempre stato il teatro la sua vera passione: sin da bambino, grazie ai molti libri in possesso di una sua zia, ha avuto accesso all'opera omnia di Shakespeare, divenendo un suo fervente ammiratore. L'amore per il Bardo lo ha portato a interessarsi prima alla recitazione (muovendo i primi passi insieme a Ian McKellen e Derek Jacobi) e poi alla recitazione. Nel 1962, a soli 22 anni, mise in piedi la sua prima regia teatrale (Macbeth), iniziando quella che ad oggi è una carriera da regista e direttore teatrale invidiabile. In seguito, per ben 18 anni (dal 1968 al 1986) è stato direttore artistico della Royal Shakespeare Company, per cui ha allestito una trentina di opere (molte delle quali trasposte anche in televisione) e inaugurato una serie di teatri di modeste dimensioni.

Dal 1997 al 2003 Nunn ha invece diretto il National Theatre, dove mescolando tradizione e novità ha puntato a richiamare numeroso pubblico giovanile. Ha esordito come regista cinematografico nel 1975, anno in cui ha presentato Il mistero della signora Gabler (adattamento dell'opera di Ibsen che è valso una nomination agli Oscar come miglior attrice alla protagonista Glenda Jackson). Sono poi seguiti Lady Jane e La dodicesima notte. Red Joan è il suo quarto lungometraggio per il cinema in oltre 50 anni di carriera.

 

Protagonista principale di Red Joan nei panni dell'ottantenne Joan è Judi Dench, attrice premio Oscar per Shakespeare in Love . "Non ho mai avuto dubbi su chi dovesse interpretare Joan", ha raccontato Nunn. "Io e Judi siamo molto amici da tempo immemore: ci siamo conosciuti nel 1967 e nel 1969 abbiamo già fatto il nostro primo spettacolo insieme. Ritrovarmela accanto ogni volta è una sorta di sogno che si avvera: ha un viso insolito grazie al quale, di fronte alla telecamera, riesce a raggiungere risultati che sembrano provenire da un'altra dimensione".

Joan è una donna che ha scelto di affrontare come meglio ha creduto e potuto i grossi dilemmi che sono nati in lei dopo l'uso della bomba atomica nella Seconda guerra mondiale. Davanti a questioni morali, umane, politiche, personali e intellettuali, ha trovato come risposta quella di divenire una spia per i sovietici. Dalle accuse mosse nei suoi confronti è chiamato a difenderla il figlio adottivo Nick, un avvocato d'ufficio (all'apice della sua carriera e della sua vita privata) che scopre pian piano cosa le è realmente accaduto e che ha il volto dell'attore britannico Ben Miles.

 

Per capire il perché dell'attività di spionaggio di Joan occorre risalire ai suoi giorni a Cambridge. Da giovane, Joan è portata in scena dall'attrice Sophie Cookson, che deve la sua popolarità alla saga Kingsman. Appena diciottenne, Joan arriva in una delle università più prestigiose del mondo per studiare Fisica e incontra così quelli che sono gli uomini che segneranno in maniera diversa la sua esistenza rendendola una donna diversa: il giovane comunista Leo Galich, con cui vive un'appassionata storia d'amore, e il professor Max Davis, di cui diviene assistente nel progetto di ricerca per la bomba atomica. I due hanno le fattezze rispettivamente di Tom Hughes, il principe Alberto della serie Victoria, e Stephen Campbell Moore, già visto in La ragazza del punk innamoratoVi presento Christopher Robin.

 

Un ultimo ma fondamentale ruolo nella vita di Joan è giocato dalla bellissima Sonya, un'amica che Joan incontra in un momento turbolento della sua vita universitaria. Cittadina del mondo, Sonya ha origini russe, è ebrea ed è cresciuta in Germania. Dotata di fascino diabolico e ambiguo, diventerà il tramite di Joan con i sovietici e ha il volto di Tereza Srbova, il cui debutto cinematografico è legato a La promessa dell'assassino.