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Monsters and Men

Regia di Reinaldo Marcus Green vedi scheda film

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La recensione su Monsters and Men

di supadany
4 stelle

Festa del cinema di Roma - Selezione ufficiale.
Lungo il suo cammino, ogni essere umano incontra dei crocevia, momenti in cui è espressamente richiesto di prendere una decisione, registrandone le disposizioni su un nastro non riavvolgibile o cancellabile. Interrogativi complessi, che non contemplano esclusivamente una risposta corretta e una sbagliata, con vantaggi e svantaggi più che immaginabili.
Monsters and men registra - a turno - il travaglio decisionale di tre personaggi, obbligati ad affrontare le ferite aperte tra la legge e le minoranze, le forze dell'ordine e chi vive nella paura di vedere il suo mondo crollare.
In una notte a Brooklyn, durante una discussione, un nero disarmato e litigioso è freddato da un poliziotto.
La tragedia scuote nelle fondamenta la comunità locale, coinvolgendo anche il distretto di polizia.
Manny (Anthony Ramos) ha registrato l'accaduto ma è appena stato assunto e non sa se pubblicare il video o pensare esclusivamente al benessere della sua famiglia. Dennis (John David Washington) è un poliziotto che percepisce sulla propria pelle la tensione. Zyric (Kelvin Harrison Jr.) sta per diventare un giocatore professionistico di baseball, ma la sua coscienza lo spinge a scendere in strada e protestare, anche se in questo modo rischia di mettere a repentaglio il suo futuro.

 

Anthony Ramos, John David Washington

Monsters and Men (2018): Anthony Ramos, John David Washington


Monsters and men prende corpo da un casus belli sovrapponibile a quello di The hate U give, suo coevo, ovvero l'uccisione di un nero senza colpa, se non quella di essere irascibile e provocatorio, per mano di un poliziotto.
Una pietra angolare che, collocandosi in una tumultuosa zona di confine tra azione e reazione, causa ed effetto, viene esaminata da tre distinte angolazioni, disposte in formato staffetta con passaggio del testimone e assegnate ad altrettanti personaggi con relativi posizionamenti.
La scelta è congrua per applicare più sfumature, ma i singoli sviluppi sono precipitosi oppure lasciati in sospensione, lasciando comunque delle indicazioni per permettere di formare un'opinione a riguardo.
Così, per una volta, emerge anche un punto di vista interno alla polizia, ma tutta l'esecuzione diffonde limiti di credibilità o, in alternativa, procede con costruzioni psicologiche circoscritte e indirizzate.
Tra gli interpreti, tutti spronati a esprimere le ferite interiori che lacerano i corrispettivi personaggi, ritroviamo John David Washington, rasato a zero e quindi lontanissimo dal look utilizzato in BlacKkKlansman, insediato nel ruolo più caricato di sfumature e quindi intrigante, quello del poliziotto che affronta una crisi abissale.
Monsters and men scuote le coscienze, stressa il cono di osservazione allargandone l'ampiezza, ma rimane imbrigliato nella sua stessa struttura a tre vie, edificata senza sfruttare le opportunità che questa tipologia di meccanismo garantirebbe e richiederebbe.
Idealista ed emotivo, pianificato su strattoni ripetuti di portata scostante.

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