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Charlie. Anche i cani vanno in Paradiso

Regia di Don Bluth vedi scheda film

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La recensione su Charlie. Anche i cani vanno in Paradiso

di andenko
5 stelle

La nota positiva è il doppiaggio di Pino Colizzi. Le note negative: tutto il resto, perfino i miei figli (sei e dieci anni) si sono annoiati. Forse gli ultimi dieci minuti sono in qualche modo guardabili. Un po' pochino. Voto: 5.

La nota positiva è il doppiaggio di Pino Colizzi. Il nome fino ad oggi non mi diceva nulla. Sono andato a cercarlo su internet ed ho scoperto che ha accompagnato molti dei miei film preferiti: Gli insospettabili, Senza indizio, Un giorno di ordinaria follia e molti altri. Ah ,la potenza subliminale del doppiaggio! Quanto contribuisce a costruire le atmosfere che ci catturano nel sogno del cinema. L'episodio mi ha confortato nella mia scelta di campo: da sempre, infatti, sono apertamente schierato tra i fautori del doppiaggio e contro le visioni in lingua originale.

Veniamo ora alle note negative: tutto il resto. Ma proprio tutto, davvero.

La storia è confusa e noiosa, benché vada riconosciuto il coraggio di imperniarla attorno a un protagonista (il cane Charlie) che si discosta dai triti cliché dei film d'animazione. Di solito, un timido e impacciato anti-eroe diventa immancabilmente il salvatore della patria. Per Charlie avviene semmai l'inverso: è un furbastro sempre vincente (sconfigge perfino la Morte), anche graficamente raffigurato come un gaglioffo (ha lo stesso ghigno dello Sceriffo di Nottingham della Disney), che solo alla fine si redime e diventa "umano". L'idea, di per sé promettente, viene sviluppata male e non diventa mai davvero coinvolgente. Peccato.
Non aiutano di certo le canzoni pesantissime (ne scrivo di migliori perfino io), sicuramente i momenti peggiori del film.

Anche le citazioni da molti film (Il Padrino, La carica dei 101, Bianca e Bernie...) sembrano buttate lì come il prezzemolo, non forniscono un reale contributo emotivo.

I disegni non sono granché, ma può essere una questione di gusto. Quel che è peggio, perfino i miei figli (sei e dieci anni) si sono annoiati.

Forse gli ultimi dieci minuti sono in qualche modo guardabili. Un po' pochino. Voto: 5.

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