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Money

Regia di Géla Babluani vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Money

di alan smithee
7 stelle

CINEMA OLTRECONFINE

Rubare a casa dei ladri è davvero molto pericoloso.

Un giovane ragazzo padre ha un debito con rate arretrate presso lo strozzino del quartiere popolare di Le Havre ove vive assieme alla madre. Per riuscire a risolvere la situazione, accetta da una coppia di fratello e sorella suoi colleghi di fabbrica, di partecipare ad un furto in villa, avendo ricevuto una soffiata di che una grossa cifra si trova all’interno della casa patrizia di un celebre esponente della politica locale.

Entrati sul luogo della rapina, scoprono che il padrone di casa si è appena lanciato nel vuoto con una corda al collo per farla finita. Salvato in extremis, i tre si impossessano della valigetta, senza che il proprietario se ne preoccupi granché, ed avendo anche il tempo di spartirsi in tre parti uguali il malloppo. Usciti e divisi verso casa i due fratelli, e verso la stazione per lasciare il paese il nostro protagonista, succederà invece davvero di tutto. Raccontare o accennare a qualcosa significa guastare una suspence crescente che il bravo cinesta franco-georgiano Gela Babluani, ritrovato finalmente ed in gran forma come ai tempi del suo celebrato 13 Tzameti, rispetto al quale mantiene l’attore e parente (è il fratello di Gela) George Babluani nella posizione di protagonista di tutta la vicenda ad incastro. Un noir tenebroso anche grazie ad una ambientazione notturna, concitato, che riesce a giocare bene i ritmi e a dosare la suspence secondo colpi di scena mai troppo plateali, ma di grande effetto.

Ottimi e validamente spregevoli sia Louis-Do de Lencquensaing, sia Benoit Magimel, che interpreta il ruolo del killer senza scrupoli che appare solo negli ultimi venti minuti, ma si appropria dell’attenzione di tutto il pubblico.  

Ottimo pure Vincent Rottiers, l’ideatore del colpo, già apprezzato di recente in Espèces menacées a venezia 2017, così come pure Olivier Rebourdin, in un ruolo solo apparentemente defilato di burattinaio dell’intero complotto, tutto incentrato su un ricatto ai danni dell’esponente politico di cui sopra.

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