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Trama

Il giovane Sam vive a Los Angeles desiderando una vita più significativa, come una di quelle che vede in televisione o legge sui giornali. Come molti coetanei, si considera speciale e importante ed è arrabbiato con il mondo che invece non ha ancora notato le sue peculiarità. Seppur sia abbastanza intelligente per lavorare e guadagnare denaro, non lo fa e sta per essere sfrattato. Appartiene a una nuova generazione di individui che hanno capito come le opportunità a loro promesse non necessariamente esistono. Sam cerca inoltre una donna adorabile di nome Sarah, che ha conosciuto nella piscina della sua abitazione, non perché la ami ma perché la ricerca lo eccita. Vuole credere in un mondo misterioso, pieno di codici e significati nascosti, nonostante abbia paura di ciò che potrebbe trovare.

Approfondimento

UNDER THE SILVER LAKE: UN "POLIZIESCO" POP

Diretto e sceneggiato da David Robert Mitchell, Under the Silver Lake racconta la storia di Sam, un trentatreenne di Los Angeles che, senza lavoro, sogna la celebrità. Quando Sarah, una giovane ed enigmatica vicina, scompare improvvisamente, Sam inizia le sua personale ricerca e intraprende un'ossessiva indagine surreale per tutta la città. Sarà così che si immergerà nelle profondità della Città degli Angeli, dove troverà chiarimenti su sparizioni e misteriosi omicidi muovendosi tra scandali e cospirazioni.

 

Con la direzione della fotografia di Mike Gioulakis, le scenografie di Michael Perry, i costumi di Caroline Eselin e le musiche di Rich Vreeland, Under the Silver Lake è così presentato dal regista in occasione della partecipazione del film in concorso al Festival di Cannes 2018: "Under the Silver Lake parla del significato nascosto delle cose che ci stanno a cuore: i film, la musica e le riviste che modellano la nostra cultura. La "cultura pop" è oramai la sola cultura dominante, un lago dove facciamo tutti il bagno. Alcune cose però accadono a nostra insaputa, sotto la superficie dell'acqua. Il film racconta la storia di un giovane uomo insoddisfatto che trattiene il respiro per fare una nuotata nelle oscure acque del lago.

 

Sam, 33 anni, vive a Los Angeles e desidera una vita più significativa, una di quelle di cui si scrive sui giornali o di cui si parla in televisione. Sam non è altro che il riflesso di ognuno di noi: crede di essere un grande e vuole che il mondo si accorga di quanto sia speciale. Grazie alla sua intelligenza, potrebbe lavorare e vivere bene ma non è quello che vuole. Sam è senza lavoro, la sua macchina è stata sequestrata e lui è sul punto di essere sfrattato dal suo appartamento. Come molti giovani, si sente speciale e importante, anche se nessuno è capace di notarlo. Piuttosto che un volgare lavoro di routine, sceglie di abbandonare tutto: preferisce vedere la sua esistenza consumarsi piuttosto che perire lentamente e banalmente. Appartiene a quella nuova generazione che ha capito che le opportunità promesse non necessariamente devono diventare realtà: non tutti possono diventare presidente, non tutti sono importanti.

 

L'azione del film si sviluppa verso la fine del declino di Sam. Egli scopre un mistero che lo intriga più della monotonia della sua vita quotidiana. In esso, percepisce l'avventura, il pericolo e il richiamo di qualcosa di significativo. Inizia allora a cercare una donna scomparsa, il cui nome è Sarah, non per amore (non gli piace nemmeno) ma solo perché la ricerca lo stimola. Vuole credere in un mondo di misteri, codici e significati nascosti, anche se ha paura di ciò che rischia di trovare.

 

Under the Silver Lake è la mia personale visione della storia di Los Angeles, una storia che, secondo me, si presta a essere racchiusa nei canoni del genere poliziesco. Piscine soleggiate, ombre scure, passaggi segreti, ragazze di buona famiglia e misteriosi omicidi provvedono a restituire la fotografia di una città da sempre costruita sui sogni e sulle immagini animate".

Il cast

A dirigere Under the Silver Lake è David Robert Mitchell, regista e sceneggiatore statunitense. Nato nel 1974 e cresciuto alla periferia di Detroit, Mitchell ha acquisito popolarità e attenzione nel 2014 scrivendo e dirigendo It Follows, presentato in anteprima mondiale alla Semaine de la Critique. Premiato in… Vedi tutto

Commenti (3) vedi tutti

  • Sterile tanto da sfociare nel nulla.

    commento di silviodifede
  • “Zur Einführung des Narzißmus”, ovvero: My Favorite Wives (the celibate said).

    leggi la recensione completa di mck
  • Coloratissimo thriller sui generis, una specie di mix di Lynch, Wenders e Brian de Palma. Intrigante brainstorming a sfondo losangelino, che mette tantissima carne al fuoco, ma ne lascia immangiabile la metà. Voto 6.

    commento di ezzo24
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