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Quel che resta del giorno

Regia di James Ivory vedi scheda film

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La recensione su Quel che resta del giorno

di gerkota
9 stelle

Un’unica vita dedicata a una sola causa: rendere servizio al proprio padrone. L’unico modo per sentirsi soddisfatto. Maggiordomo, non figlio, non amico, non amante. Solo un maggiordomo. Impeccabile e fidato e pragmatico. Ma solo e sempre un maggiordomo. Così James Stevens trascorre la propria esistenza nella antica e sontuosa magione di Darlington Hall in Inghilterra, numero uno della servitù a disposizione di Lord Darlington, negli anni Trenta del ‘900, quando una parte del mondo si avviava a essere violentata da una seconda, devastante guerra.

 

James Fox

Quel che resta del giorno (1993): James Fox

 

Mister Stevens racconta la propria storia con un velo di malinconia a tratti acutissima, un velo irremovibile, mentre viaggia verso quella che è stata la più grande delle proprie rinunce di uomo in apparenza imperturbabile, financo freddo e distaccato: Sally Kenton, miss Kenton per lui che la chiamerà sempre e solo così. Nonostante senta l’amore che li attira l’una verso l’altra, durante i tanti anni di lavoro fianco a fianco tra lunghi corridoi e immense stanze e sconfinati giardini di quella residenza medioevale, Stevens non concederà mai alla governante che ama e desidera, quella parte di sé che permetterebbe a entrambi di sperare in una nuova vita.

 

Anthony Hopkins, Emma Thompson

Quel che resta del giorno (1993): Anthony Hopkins, Emma Thompson

 

Quel che resta del giorno è un film su ciò che resta dei giorni di queste due anime che, seppure con sensibilità differenti, rinunciano a sé stesse, in nome di un’efficienza che va spesso oltre le richieste dei padroni e delle circostanze, ma soprattutto va oltre l’umana capacità di annullarsi e al di là delle difficoltà di aprire il proprio cuore e lasciar andare parole e sentimenti. Ne nasce un bellissimo e commovente film del pluripremiato regista e sceneggiatore James Ivory (The Golden Bowl nel 2000 l'ultimo suo lavoro davvero apprezzato) - gratificato con l’Oscar solo nel 2018 grazie allo script (non originale) di Chiamami col tuo nome (2017, diretto dal nostro Luca Guadagnino) - tratto dall'omonimo romanzo (The Remains of the Day, in lingua originale) dello scrittore inglese di origine giapponese Kazuo Ishiguroe ridotto per il cinema dalla fidatissima Ruth Prawer Jhabvala (fra tante altre, sua la scrittura di Camera con vista del 1985).

 

Anthony Hopkins

Quel che resta del giorno (1993): Anthony Hopkins

 

Scenografia sontuosa (tra gli altri artefici anche la nostra Luciana Arrighi) proprio come gli ambienti e i panorami descritti in questa pellicola in costume (fotografia di Tony Pierce-Roberts) di due ore e quattordici minuti, che condensa non solo le vicende del maggiordomo e della sua vita di astinenze, ma anche quella del resto del personale di servizio a Darlington Hall e dei suoi possidenti attraverso i quali è offerto uno spaccato della società aristocratica del tempo, con la confusione dovuta ad accadimenti politici e militari difficili da leggere e da comprendere nella loro pericolosità a lungo termine.

 

Anthony Hopkins, Emma Thompson

Quel che resta del giorno (1993): Anthony Hopkins, Emma Thompson

 

Un cast di altissimo livello contribuisce alla riuscita dell’opera di Ivory:

Anthony Hopkins (visto anche in I due Papi, 2019) è mister James Stevens, maggiordomo ma anche modesto consigliere dei suoi padroni. L’attore gallese si cala grandiosamente nella parte, come suo solito offrendo una personificazione di altissima credibilità. La sua espressione di sofferenza e di autocontrollo quasi al limite della rottura di fronte alle affettuose provocazioni della donna amata, sono pezzi da inserire nei programmi della scuola di teatro.

Emma Thompson (con Ivory già premio Oscar grazie al ruolo in Casa Howard, 1991) è miss Sally Kenton, bella di una bellezza austera e immacolata, anche lei efficientista come l’uomo da cui si scopre attratta nonostante il muro di conformismo che li separa. Ennesima grande prova per l’interprete di Londra, maestra nel dar vita a personaggi come questo, personalità miste per autocontrollo e ribellione.

James Fox (anche in Red Riding 1980, nel 2009) veste i nobili panni di Lord Darlington, padrone per eccellenza di mister Stevens, aristocratico ancor più nell’animo che nel lusso della sua vita. Convincente performance di quest’altro londinese, classe 1939, per un personaggio dai tratti caratteriali sfumati ma nodale in alcuni passaggi della storia, nel suo rapporto con la servitù, un insieme di fermezza e liberalità degno di un’epoca assai più evoluta.

 

Anthony Hopkins

Quel che resta del giorno (1993): Anthony Hopkins

 

Hugh Grant (ancora da valutare come protagonista della commedia Death to 2021, del 2021, disponibile su Netflix) è Cardinal, elegante giornalista in erba, sorta di figlio adottivo di Lord Darlington, ospite saltuario della tenuta e in qualche modo confidente di Stevens. Un giovane Grant risponde con prontezza alla chiamata per un film di così alto livello e sfodera un’eleganza tutta british che gli tornerà utile nel corso della carriera.

Christopher Reeve (nel 2006 il suo ultimo film, Piccolo grande eroe, ma solo come doppiatore) è il secondo padrone di Darlington Hall, lo statunitense Jack Lewis, milionario che terminata la guerra acquista la proprietà dal precedente tenutario caduto in disgrazia a causa del suo appoggio al nazismo. L’indimenticato interprete di Superman (1978) morto anzitempo per i danni collaterali derivanti dalla tetraplegia di cui rimase vittima nel 1995 dopo una caduta da cavallo, dà corpo alla malinconia che caratterizza l’ultima parte della vicenda. I tempi in cui la casa era luogo d’appuntamento per cene principesche che radunavano nobili e intellettuali sono finiti. Restano tante stanze ormai vuote, a simboleggiare l’anima spenta di un’umanità reduce dal disastroso conflitto e ancora incapace di ricostruirsi una nuova struttura di valori e convincimenti.

 

Quel che resta del giorno - Scena con Hugh Grant (foto rudighedini)

 

Film ad altissima rivedibilità che significa mezza stelletta aggiuntiva nel giudizio complessivo, Quel che resta del giorno si avvicina molto alla perfezione cinematografica, mancata giusto per qualche calo nel passo che, tuttavia, può essere considerato necessario proprio a sottolineare i momenti depressivi della vita di alcuni personaggi. Raro esempio in cui il cinema non fa rimpiangere la grande letteratura, è imperdibile per chiunque.

Voto: 9

Rivedibilità: 9/10

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