Anticipando le allucinanti baraccopoli del successivo Brutti, sporchi e cattivi, Scola ambienta il ménage à trois del suo Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca) in ambienti sottoproletari: discariche e spiagge piene di monnezza, casacce popolari fatiscenti, appartamenti che ospitano più famiglie la cui ‘privacy’ è affidata a muretti di mattoni forati mai completati e a pietosi tramezzi di tessuto, arredi fatti di letti cigolanti e comodini che reggono a fatica vecchissime abat-jour onuste di polvere.

Monica Vitti, Marcello Mastroianni
Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca) (1970) Monica Vitti, Marcello Mastroianni

A circa mezz’ora dalla fine, però, il film subisce uno scossone – narrativo e scenografico – quando il personaggio di Monica Vitti si decide a sposare il macellaio benestante consigliatole dalla sorella prostituta, la quale glielo presenta come “un signore tanto per bene, vedovo, timorato di dio, mezza età, ricchissimo e desideroso conoscerti scopo matrimonio”. Scossone narrativo si diceva, perché la protagonista abbandona d’impulso i due uomini tra cui non riusciva a risolversi per accasarsi con uno sconosciuto; ma anche scenografico, perché la residenza in cui la conduce a vivere l’uomo è la celebre Casa Papanice (dal nome del committente), progettata da Paolo Portoghesi (con l’ingegnere Vittorio Gigliotti) nel 1967 e completata nel 1969.

In questo villino del Nomentano (oggi tristemente degradato per quanto di proprietà dell’ambasciata di Giordania), diviso in tre livelli con un alloggio per piano, l’architetto e teorico, oltre ad anticipare quel postmodernismo di cui fu uno dei maggiori alfieri italiani, inserisce chiare citazioni dell’amato Barocco Romano ed evidenti suggestioni Art Déco. A connotare platealmente l’edificio sono soluzioni peculiari, quali la curvatura delle pareti perimetrali che si susseguono tra concave e convesse, la presenza sulle facciate esterne di bande verticali in maiolica dipinte con tinte di ispirazione naturale e i parapetti dei balconi ottenuti impiegando inediti elementi in metallo a forma di canne d’organo.

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Dramma della gelosia

Gli interni (che Fellini definì ideale espressione del suo cinema) ripropongono la presenza delle bande in maiolica colorate, disposte stavolta orizzontalmente, mentre i soffitti sono definiti da una serie di cilindri concentrici originati da tre serie diverse di poli. Sono soluzioni progettuali di chi considerava “l’architettura postmoderna come fine del proibizionismo, opposizione al funzionalismo, riconsiderazione dell’architettura quale processo estetico, non esclusivamente utilitario; il ritorno all’ornamento, l’affermarsi di un diffuso edonismo”.

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Dramma della gelosia

Nel film, l’apparizione di questa struttura è spiazzante, e Scola sottolinea questo disorientamento con una serie di soluzioni linguistiche volutamente ‘sgrammaticate’: riprese da angolazioni impossibili, bruschi movimenti di macchina, zoom violenti. Perché l’autore abbia scelto questa location è facilmente spiegabile: intanto perché la casa era appena stata completata e, per Roma, rappresentava una novità architettonica dirompente; ma soprattutto perché la stessa diventa fonte di un impagabile gag, in quanto acquistata da un ‘nuovo ricco’ che la possiede senza capirla, come sintetizzato da un dialogo tra l’uomo e la moglie.

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Dramma della gelosia

“Io sto bene qui, ma che so’ tutte ‘ste canne?”, si chiede Vitti affacciata al balcone. “È una precisa qualificazione geometrica, così ce stava scritto sul progetto”, le risponde serissimo il marito. L’attrice (che amava molto la villa, nella quale vedeva il futuro della città) e l’architetto – scomparso lo scorso 30 maggio e a cui questo articolo vuole rendere un umilissimo omaggio – erano legati anche da una singolare coincidenza, essendo nati lo stesso anno (1931) e ad appena un giorno un distanza (due novembre Portoghesi, tre Vitti). E le immagini della diva all’interno della residenza hanno avuto un impatto tale nell’immaginario che, in occasione dei suoi 90 anni, una selezione delle stesse è stata proiettata nei locali di una serie di istituti di cultura sparsi in quattro continenti.

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Monica Vitti (Gentilmente concessa da "Archivio Casa Papanice")

Autore

Andrea Pirruccio

Si laurea in Storia e Critica del Cinema a Torino. Da oltre 20 anni fa parte della redazione della rivista Interni e dal 2022 collabora al dizionario Il Mereghetti. Da quanto ricorda, frequenta le sale da sempre, ma fa risalire il proprio imprinting cinematografico a un pomeriggio domenicale di tanti anni fa, quando i suoi genitori pensarono bene di portarlo a vedere 1997: Fuga da New York e, quando si accorsero che il film era stato sostituito da Pierino medico della SAUB, decisero di entrare lo stesso.

Il film

locandina Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca)

Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca)

Commedia - Italia 1970 - durata 107’

Regia: Ettore Scola

Con Marcello Mastroianni, Monica Vitti, Giancarlo Giannini, Marisa Merlini, Manolo Zarzo, Josefina Serratosa

in streaming: su Apple TV Amazon Video Rai Play