Ben - Rabbia animale, film diretto da Johannes Roberts, si inserisce nel filone del “creature horror” e utilizza una dinamica familiare per costruire un racconto incentrato su una minaccia che nasce dall’interno. Presentato in anteprima al Fantastic Fest e al cinema dall’8 gennaio con Eagle Pictures, il lungometraggio racconta l’involuzione di un rapporto uomo-animale che da affettivo si trasforma in predatorio. La storia ruota attorno a un’unità familiare spezzata e all’arrivo della violenza in uno spazio domestico, attraverso una figura affettuosamente conosciuta: uno scimpanzé di nome Ben.

Cujo con le braccia più lunghe
Nel film Ben - Rabbia animale, Lucy (Johnny Sequoyah), tornata a casa per le vacanze estive, si riunisce con la sorella Erin (Gia Hunter) e il padre Adam (Troy Kotsur) nella loro villa sull’oceano alle Hawaii. Con loro vive anche Ben, uno scimpanzé cresciuto in famiglia fin dall’infanzia come parte integrante del nucleo domestico. La madre, ormai scomparsa, lo aveva studiato nel corso delle sue ricerche universitarie e Ben ha imparato a comunicare tramite linguaggio dei segni e tastiere digitali.
Durante un fine settimana in cui la casa viene animata da un piccolo gruppo di amici, Ben inizia a mostrare comportamenti anomali dopo essere stato morso da una mangusta. Il morso si rivela veicolo di rabbia, e lo scimpanzé inizia ad attaccare i presenti. I ragazzi si rifugiano nella piscina della casa, sfruttando la nota idrofobia degli scimpanzé, e tentano di sopravvivere mentre Ben presidia l’unica via d’uscita.
Legami, perdita e sopravvivenza
Lucy si trova al centro della vicenda del film Ben – Rabbia animale non solo come protagonista della fuga, ma anche come figura che incarna il legame emotivo con Ben. Lo scimpanzé rappresenta per lei un ricordo vivente della madre e un membro effettivo della famiglia. Questo elemento genera un conflitto tra istinto di sopravvivenza e senso di responsabilità affettiva. La situazione la obbliga a confrontarsi con una perdita che, simbolicamente, si consuma una seconda volta.
Attorno a Lucy ruotano figure delineate attraverso ruoli funzionali alla dinamica del gruppo in pericolo: amici, sorella, potenziali interessi romantici. Le relazioni tra i personaggi vengono messe alla prova dall’irruzione della violenza. Il padre Adam, persona sorda e spesso fisicamente distante, introduce una dimensione sensoriale particolare nella narrazione, in cui l’udito (o la sua assenza) diventa un punto di tensione specifico.

La natura dentro casa
Il film Ben – Rabbia animale si muove attorno a un’idea centrale: la natura, anche quando sembra addomesticata, resta imprevedibile. Ben non è un antagonista esterno o sconosciuto: è cresciuto nella casa, ha condiviso momenti familiari e quotidiani, e proprio per questo la sua trasformazione genera una dinamica narrativa basata sul tradimento del conosciuto.
In parallelo, la casa stessa diventa una gabbia dorata: tecnologicamente avanzata, isolata su una scogliera, è il simbolo di un controllo apparente che si sgretola rapidamente. La piscina, in particolare, si trasforma da spazio ludico a rifugio precario. I personaggi si ritrovano sospesi tra l’istinto animale del predatore e il proprio raziocinio, costretti a improvvisare strumenti di difesa e strategie di fuga.
L’elemento del lutto attraversa la trama senza assumere una connotazione esplicitamente drammatica, ma emerge nel legame con Ben, che incarna un’eredità affettiva e scientifica della madre. La sua perdita, già elaborata in parte, viene riattivata attraverso una nuova forma di separazione forzata.
Sopravvivere è una questione di spazio e tempo
Il film Ben - Rabbia animale costruisce un racconto incentrato su una progressione di eventi che isolano i personaggi e li pongono di fronte a una minaccia concreta e familiare. Il film si inserisce nel filone delle storie di animali fuori controllo, ma lo fa ambientando l’azione in un contesto domestico riconoscibile, in cui la sicurezza viene messa in discussione da una figura nota e amata.
La scenografia, i tempi narrativi e l’uso delle dinamiche tra esseri umani e animali offrono una riflessione indiretta sulla fragilità del controllo umano e sulle conseguenze del ridurre l’istinto naturale a una funzione addomesticabile. In questa storia, l’animale non si ribella: semplicemente segue ciò che il virus risveglia, riportando a galla un’energia che la convivenza aveva solo momentaneamente sedato.
Disclaimer
Questo testo è stato redatto sulla base di informazioni e note di regia condivise dalla produzione, supportate dalla visione di interviste e materiali promozionali, ma senza avere visto il film. In alcun modo, quindi, questa presentazione di Ben – Rabbia animale può essere intesa come una recensione o una critica cinematografica.
Filmografia
Ben - Rabbia animale
Horror - USA 2025 - durata 89’
Titolo originale: Primate
Regia: Johannes Roberts
Con Victoria Wyant, Kevin McNally, Troy Kotsur, Johnny Sequoyah, Kae Alexander, Jessica Alexander


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