Con il film L’agente segreto, Kleber Mendonça Filho torna al lungometraggio di finzione e ambienta la sua storia nel Brasile del 1977. La storia segue le traiettorie di un uomo che si muove in un contesto storico segnato da tensioni sociali e politiche, utilizzando la struttura del thriller e un impianto narrativo non lineare.
La vicenda si apre nel passato ma si collega a un presente futuro (il 2025), in cui alcune registrazioni audio riemergono dall’archivio. In anteprima alla Festa del Cinema di Roma, sarà nei cinema italiani a partire dal 15 gennaio grazie a Minerva.

Il carnevale come copertura
Il film L’agente segreto ci porta nel Brasile del 1977. Marcelo, esperto di tecnologia, arriva a Recife durante il carnevale. Il suo obiettivo è ricongiungersi con il figlio, ma si trova in una città attraversata da dinamiche complesse. Recife appare come un luogo in cui l’euforia collettiva maschera un sottofondo di tensione. Marcelo si muove tra relazioni ambigue e situazioni poco chiare, mentre cerca un equilibrio tra passato e presente.
La narrazione introduce un cambiamento temporale netto quando, attraverso un flash forward, si passa al 2025: un nastro registrato da Marcelo viene ritrovato da due giovani donne, aprendo una nuova prospettiva sulla vicenda.
Un uomo in silenzio
Marcelo è un personaggio che agisce senza esporsi, non ricorre alla violenza e adotta un comportamento riflessivo. Le sue azioni si svolgono in una zona grigia, dove i contorni tra vittima e complice non sono definiti. La sua figura sfugge a definizioni nette: non è un protagonista tradizionale, ma un osservatore coinvolto, immerso in una realtà in cui i ruoli sono fluidi. Il film L’agente segreto mette in scena il suo percorso senza ricorrere a dichiarazioni esplicite, affidandosi invece a gesti, silenzi e tracce lasciate dietro di sé.
Attorno a Marcelo ruotano diversi personaggi che contribuiscono a costruire la trama. Elza, Bobby, Flavia e altri entrano in scena come figure connesse a momenti chiave della storia. I loro rapporti con il protagonista non si sviluppano secondo schemi convenzionali ma seguono logiche interne al contesto rappresentato. Alcuni appartengono al passato, altri al presente, e le loro azioni sono legate al recupero o alla rimozione di informazioni, al ricordo o alla cancellazione. In particolare, Flavia – giovane storica nel 2025 – si imbatte in una registrazione che l’università per cui lavora vorrebbe scartare, ma che per lei diventa oggetto di indagine.

Il teatro della società
Uno dei temi affrontati dal film L’agente segreto è la costruzione dei ruoli nella società. Il regista ha dichiarato di essersi ispirato a una percezione di teatralità sociale diffusa in certi periodi storici, in cui le persone sembrano recitare comportamenti assegnati piuttosto che agire spontaneamente.
Questo elemento viene mostrato attraverso ambientazioni pubbliche, dinamiche istituzionali e relazioni interpersonali. La violenza, dove presente, è spesso indiretta o implicita, mentre le dinamiche di potere si esprimono attraverso omissioni, inquadrature statiche o eventi lasciati fuori campo.
Archivio come campo di battaglia
Il film L’agente segreto inserisce nella trama elementi legati all’archivio, alla registrazione e alla memoria orale. Le cassette audio diventano oggetti narrativi che attraversano il tempo e mettono in contatto generazioni diverse. Le fonti non ufficiali e i materiali marginali (fotografie, audio, documenti non catalogati) assumono un ruolo centrale.
Tale aspetto si collega anche all’esperienza familiare del regista, il cui interesse per la storia orale è stato influenzato dal lavoro della madre come storica. Il recupero di materiali considerati superflui o scomodi viene mostrato come un’operazione che porta alla luce informazioni che altrimenti rischierebbero di essere rimosse.

Un’estetica della distanza
Dal punto di vista visivo, il film L’agente segreto è stato girato in formato Panavision anamorfico. Questo tipo di inquadratura contribuisce a dare profondità all’immagine e costruisce composizioni che spesso contengono margini vuoti, zone d’ombra o elementi periferici.
Le lenti utilizzate, secondo il regista, hanno una propria “memoria” visiva, capace di evocare un’epoca senza doverla ricostruire artificialmente. Anche il lavoro sul suono si muove su questa linea: rumori ambientali, registrazioni e disturbi acustici fanno parte del racconto tanto quanto le immagini.
Il passato come presente
La struttura del film L’agente segreto include un salto temporale netto: dal 1977 si passa al 2025, in una sequenza che non si limita a chiudere la narrazione ma la riconfigura. Il recupero della cassetta da parte delle due protagoniste nel presente suggerisce un rapporto diretto tra ciò che è stato registrato e ciò che può essere ancora ascoltato. In questo senso, il lungometraggio solleva una questione implicita sul modo in cui le storie vengono trasmesse, archiviate o ignorate. L’atto di ascoltare assume un significato che va oltre la curiosità: si lega a una scelta.
L’agente segreto affronta il tema della memoria non come ricostruzione nostalgica, ma come processo attivo, che implica selezione, riscoperta e confronto con ciò che è stato escluso. Il film si muove tra passato e presente, tra fiction e documento, interrogando il ruolo del cinema come archivio e come dispositivo narrativo. Più che proporre risposte, mette in scena il peso del non detto, dell’invisibile, di ciò che resta fuori campo, collocandosi così all’interno di una riflessione più ampia sul rapporto tra immagine, potere e storia.
Disclaimer
Questo testo è stato redatto sulla base di informazioni e note di regia condivise dalla produzione, supportate dalla visione di interviste e materiali promozionali, ma senza avere visto il film. In alcun modo, quindi, questa presentazione di L’agente segreto può essere intesa come una recensione o una critica cinematografica.
Filmografia
L'agente segreto
Thriller - Brasile 2025 - durata 160’
Titolo originale: O agente secreto
Regia: Kleber Mendonça Filho
Con Wagner Moura, Udo Kier, Gabriel Leone, Maria Fernanda Cândido, Hermila Guedes, Thomas Aquino
Al cinema: Uscita in Italia il 15/01/2026


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