Nel suo nuovo film Couture, Alice Winocour ambienta la narrazione nel contesto della moda parigina, non per rappresentarne lo sfarzo, ma per esplorarne gli aspetti meno visibili. Lo scenario diventa uno spazio attraverso cui osservare dinamiche legate al corpo, al controllo e alla possibilità di scelta.
Il film, presentato al TIFF 2025 e interpretato da Angelina Jolie in francese, adotta un registro narrativo essenziale, concentrandosi sui dettagli e sulle traiettorie personali delle protagoniste. Prossimamente al cinema.

Una trama a incastro
Il film Couture si apre con Maxine (Jolie), regista americana a Parigi per dirigere un video promozionale legato a un evento di alta moda. Non si riconosce nell’ambiente in cui si trova, ma accetta l’incarico per motivi economici. Sta attraversando un divorzio, ha una figlia adolescente e un progetto cinematografico ancora in fase iniziale. Una diagnosi medica introduce un ulteriore elemento di instabilità nella sua quotidianità.
Accanto a lei, si muovono altre due figure femminili con percorsi autonomi. Angèle è una truccatrice con il desiderio di esprimersi attraverso la scrittura. Ada ha 18 anni, studia farmacia a Nairobi, ed entra improvvisamente nel sistema moda dopo essere stata notata come potenziale modella. Le loro vicende non convergono necessariamente, ma si rispecchiano l’una nell’altra, suggerendo forme diverse di interrogazione su cosa significhi scegliere.
Tre donne, tre modi di affrontare il confine
Maxine è al centro della narrazione del film Couture. È una figura abituata al controllo, sia sul piano professionale che personale, che si ritrova a fare i conti con una condizione fisica nuova. La malattia modifica la sua prospettiva, costringendola a confrontarsi con i propri limiti.
Angèle (Ella Rumpf) è una presenza più discreta. La sua attività si svolge dietro le quinte, e la scrittura rappresenta per lei un canale di espressione. Ada (Anyier Anei), la più giovane, si trova invece esposta a uno sguardo esterno più intenso. Il suo percorso non è lineare, ma segnato da un processo di definizione individuale che passa attraverso l’esperienza del corpo e del contesto.

Il corpo come spazio osservato
Il film Couture si concentra sul modo in cui il corpo femminile viene mostrato, rappresentato e interpretato nei diversi ambienti in cui si svolge la storia: la passerella, il set, la sala d’attesa. Non è solo una questione di estetica, ma anche di dinamiche di potere e visibilità.
Il contrasto tra apparenza e tensione interna è costruito visivamente attraverso luci, inquadrature e costumi. Il mondo della moda diventa un contesto che può assumere significati diversi a seconda di chi lo attraversa.
Sotto la moda, il lavoro
Un tema ricorrente, anche se mai esplicitamente tematizzato, è quello del lavoro. Non tanto come carriera o successo, quanto come pratica quotidiana, impegno, mediazione. Le protagoniste del film sono coinvolte in attività che richiedono tempo, adattamento, competenze. In questo senso, anche la bellezza viene presentata come qualcosa che implica un lavoro: fisico, emotivo, simbolico.
La moda non è il soggetto principale del film Couture, ma piuttosto il codice attraverso cui si articolano altri temi: la maternità, la malattia, l’autonomia individuale, le tensioni tra ruolo e identità.
Un finale aperto
Couture è un film non propone una conclusione netta. I personaggi restano in movimento, ognuno con le proprie incertezze e direzioni. Il lungometraggio sembra suggerire che il cambiamento non avvenga necessariamente in modo traumatico o definitivo, ma attraverso variazioni minime: un gesto, uno sguardo, una decisione non dichiarata.
Attraverso queste tre figure femminili, il film costruisce una narrazione corale che lascia spazio a percorsi non univoci. Le esperienze si affiancano senza essere ridotte a schemi, in un racconto che non propone risposte ma osservazioni. E in questa scelta, si delinea un approccio che privilegia la complessità rispetto alla sintesi.
Disclaimer
Questo testo è stato redatto sulla base di informazioni e note di regia condivise dalla produzione, supportate dalla visione di interviste e materiali promozionali, ma senza avere visto il film. In alcun modo, quindi, questa presentazione di Couture può essere intesa come una recensione o una critica cinematografica.
Filmografia
Couture
Drammatico - Francia, USA 2025 - durata 106’
Titolo originale: Couture
Regia: Alice Winocour
Con Angelina Jolie, Louis Garrel, Garance Marillier, Ella Rumpf, Finnegan Oldfield, Miglen Mirtchev
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