Locked – In trappola, remake americano del film argentino 4x4 (2019), parte da un’idea semplice e potente: un ladro da quattro soldi si ritrova intrappolato in un SUV high-tech mentre tenta un piccolo furto, ignaro di essere la pedina di una punizione tanto tecnologica quanto personale. Alla regia David Yarovesky (Brightburn), in cabina di comando due interpreti d’eccezione: Bill Skarsgård nel ruolo del protagonista Eddie Barrish, e Anthony Hopkins come suo aguzzino a distanza, William.
La promessa è chiara: tensione psicologica, critica sociale, e uno scontro fra classi e coscienze. Al cinema dal 21 agosto con Eagle Pictures.

Eddie Barrish: l’uomo ai margini
Eddie è il protagonista assoluto del film Locked – In trappola. Ex corriere, separato dalla compagna, padre di una bambina che ama profondamente, è presentato come un uomo sull’orlo del fallimento personale ed economico. La sua condizione è segnata da una precarietà sistemica: non ha i soldi per recuperare il furgone che gli serve per lavorare, e la mancanza di un impiego stabile lo mette in crisi anche nel suo ruolo di genitore.
Il furto non è per lui una carriera, ma una scelta disperata. La sua prigionia all’interno dell’auto lo costringe a confrontarsi con le sue azioni, ma anche con un sistema che lo ha reso invisibile. Attraverso la reclusione forzata, Eddie diventa il punto di osservazione di un’intera condizione sociale, costretta a giustificarsi anche quando non ha più risorse.
William: il carceriere invisibile
Dall’altra parte della “linea” (telefonica, tecnologica, simbolica) troviamo William, il proprietario del SUV. È un medico benestante, colpito da una tragedia personale: la morte della figlia in seguito a un crimine urbano. Il trauma lo spinge a progettare una sorta di trappola perfetta, un’auto trasformata in meccanismo di vendetta.
William controlla ogni variabile all’interno del SUV: temperatura, illuminazione, accesso all’ossigeno, stimoli sonori. Il suo obiettivo dichiarato non è la punizione fisica, ma una rieducazione morale. Tuttavia, la sua figura si costruisce a distanza, attraverso la voce, i comandi, le riflessioni. Non è un antagonista canonico, ma un osservatore onnipresente, che fa della tecnologia uno strumento di dominio e della sofferenza un metodo di intervento.
Il SUV come spazio drammatico
Elemento centrale del film Locked – In trappola è lo spazio in cui si svolge la maggior parte della vicenda: l’interno dell’auto. Non è solo un’ambientazione, ma una componente narrativa attiva. Il SUV è una “cella di contenimento” ad alta tecnologia, progettata per impedire ogni forma di fuga. Il veicolo diventa un microcosmo chiuso, dove l’aria, il calore, la luce e persino i suoni sono dosati in modo scientifico.
Allo stesso tempo, il design dell’auto rimanda a una condizione urbana moderna: apparentemente sicura, ma impenetrabile e inumana. La macchina è anche metafora di un sistema sociale rigido, dove chi ha il controllo non è visibile, ma onnipresente. La regia sfrutta al massimo le possibilità visive di questo ambiente, mantenendo una coerenza spaziale e facendo della limitazione fisica un motore narrativo.

Giustizia, disuguaglianza, vendetta
Il film Locked – In trappola affronta una serie di tematiche che si intrecciano lungo tutto il racconto. Il primo nodo è quello della giustizia: cosa succede quando il sistema legale non viene percepito come sufficiente? William si autoinveste del ruolo di giudice, giuria e carceriere, ponendo una domanda implicita sul confine tra vendetta e responsabilità.
A questo si aggiunge il tema della disuguaglianza economica: Eddie rappresenta una parte della popolazione spinta ai margini, per cui un’auto lasciata aperta può sembrare un’occasione più che un reato. Infine, emerge il conflitto generazionale: William accusa Eddie di rappresentare una generazione “debole” e “disonesta”, mentre Eddie denuncia l’arroganza di chi ha potere e pretende di insegnare la morale. Lo scontro non è solo individuale, ma simbolico.
Comunicazione e isolamento
Nel film Locked – In trappola la comunicazione tra i due protagonisti avviene esclusivamente tramite voce, attraverso il sistema dell’auto. Il limite imposto (sentire ma non vedere) accentua la distanza e l’asimmetria tra i due. William può vedere Eddie, ma non è visibile. Eddie può parlare, ma non sa con chi ha a che fare. Il risultato è una dinamica di potere basata sulla sorveglianza e sulla parola.
L’assenza di contatto visivo sottolinea anche il tema dell’isolamento: non solo fisico, ma anche relazionale. Eddie è tagliato fuori dal mondo, incapace di chiedere aiuto, costretto a dialogare solo con chi lo ha imprigionato. Tale struttura produce un confronto intimo ma ineguale, dove ogni parola diventa una mossa strategica.
Una narrazione chiusa su se stessa
Dal momento in cui Eddie entra nell’auto, il film Locked – In trappola adotta un impianto narrativo quasi totalmente chiuso. Non ci sono flashback, cambi di location, né deviazioni narrative significative.
La linearità spazio-temporale rafforza il senso di reclusione, ma al tempo stesso concentra tutta l’attenzione sullo sviluppo del rapporto tra i due personaggi e sul peso delle loro parole. Il tempo si dilata, scandito solo dai tentativi di fuga, dagli interventi di William, e dalle reazioni psicologiche di Eddie.
L’approccio narrativo minimalista richiama la tradizione dei thriller “a spazio unico”, ma con una componente fortemente legata alla dialettica tra potere e sopravvivenza.
Locked – In trappola utilizza una situazione estrema e uno spazio ridotto per mettere in scena un confronto umano e sociale che va oltre il singolo episodio. Attraverso l’interazione tra Eddie e William, il film mette a fuoco tensioni contemporanee che riguardano la giustizia privata, la fragilità economica, il peso del dolore non elaborato e le fratture generazionali.
Senza mai uscire fisicamente dall’auto, la narrazione tocca luoghi simbolici che parlano di controllo, visibilità, colpa e riscatto. L’auto diventa specchio di una società che, di fronte all’insicurezza, si chiude in sé stessa, cercando risposte individuali a problemi collettivi. La vicenda di Locked – In trappola si sviluppa così come un esperimento narrativo in tempo reale, dove due visioni opposte del mondo si sfiorano, si scontrano e si osservano, separate da un vetro che nessuno sa più come rompere.
Filmografia
Locked - In trappola
Horror - USA 2025 - durata 95’
Titolo originale: Locked
Regia: David Yarovesky
Con Bill Skarsgård, Anthony Hopkins, Michael Eklund, Ashley Cartwright, Navid Charkhi, Emma Kombe
Al cinema: Uscita in Italia il 20/08/2025
4x4
Thriller - Argentina 2019 - durata 88’
Titolo originale: 4x4
Regia: Mariano Cohn
Con Peter Lanzani, Dady Brieva, Luis Brandoni
in streaming: su Apple TV Google Play Movies Amazon Video Rai Play
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