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La Piccola Posta del Cuore di Maghella. La signora Colombo prende le difese del marito
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Maghella come “Donna Letizia”, come “Natalia Aspesi” o meglio ancora come “Lady Eva” di Franca Valeri in “Piccola Posta” -1955- di Steno.

Cosa sarebbe successo se Jack Torrance (Shining), Cora (Il postino suona sempre due volte), Gilda (Gilda), il porfessor Humbert (Lolita) e tanti altri avessero avuto la possibilità di scrivere ad una piccola rubrica de “La posta del cuore”? Forse si sarebbero evitati molti finali tragici di tanti film. Nessun suicidio, nessun omicidio, forse solo qualche bisticcio domestico. Questa sarà la rubrica de “La posta del cuore di Maghella”, che risponderà a tutte le lettere dei nostri eroi cinematografici in crisi

Peter Falk

Donne pericolose per il Tenente Colombo (1993): Peter Falk

Buonasera signora Maghella,

mi permetto di scrivere alla sua posta, non tanto per lamentarmi della mia condizione di moglie, quanto piuttosto per difendere quella di mio marito. Mio marito è un tenente della polizia di Los Angeles, squadra omicidi, il tenente Colombo. Siamo sposati da molti anni, senza figli, con diversi nipoti. Quando ci siamo sposati ho deciso di lasciare il mio lavoro da impiegata per potermi dedicare alla casa e a mio marito, ed è proprio su questo punto che vorrei chiarire la mia posizione.  

Ho appreso da voci in circolazioni, che mio marito è spesso preso in giro per il suo aspetto “trasandato” e per la sua macchina malandata. All’inizio si trattava di piccoli sfottò, prese in giro amichevoli, poi piano piano si sono trasformati in pettegolezzi che lasciavano trapelare addirittura un mio menefreghismo nei suoi confronti. Ho sentito dire da mia cognata che si racconta che io andrei a sperperare tutto lo stipendio di mio marito in vestiti per me e in costosissimi corsi di cucina messicana, che passo le giornate in palestra e a farmi saune, che cambio tinta ai capelli ogni settimana. La mia vicina di casa dice che c’è gente che giura di avermi vista mangiare in un lussuoso ristorante del quartiere ogni lunedì e venerdì della settimana. 

Mio nipote asserisce che il suo collega dice che la moglie ha ammesso di aver trascorso con me una crociera, mentre mio marito era impegnato a risolvere un caso di omicidio accaduto sulla nave.

Cara signora Maghella, lasci che le dica che queste sono tutte bugie.

Io e mio marito ci amiamo moltissimo, e solo Iddio sa quanto mi sgolo tutte le mattine per farlo andare a lavoro in maniera decente. L’armadio è pieno di completi eleganti e sportivi ancora con il cartellino sopra, scarpe di ogni tinta da abbinare al cappello e alla cravatta. Abbiamo passato interi pomeriggi per concessionarie di macchine nuove o usate, tutto inutilmente. Mio marito l’ho conosciuto così e così è rimasto: piacevolmente trasandato (come mi piace definirlo).

Peter Falk

Donne pericolose per il Tenente Colombo (1993): Peter Falk

 

Quando mi arrabbio con lui, facendogli presente che per il suo lavoro è spesso a contatto con gente importante, famosa e di successo, e che farebbe bene ad avere un aspetto più consono al suo ruolo, lui mi risponde che se ha fatto colpo su di me che sono la donna più esigente che conosca, non ha niente da recriminarsi. Per quanto riguarda la macchina, poi, aggiunge che quella è la macchina dove ci siamo dati il primo bacio e che quindi la cambierà solo quando crollerà letteralmente a pezzi (“...ci manca poco”, gli dico sempre io per farlo sorridere). 

Tanto per dirle che persona è mio marito. Una volta che avevamo litigato proprio perché volevo che a tutti costi si andasse a comprare un soprabito nuovo, lui mi tornò a casa con un cane: un Basset Hound. Mi disse “tesoro, con lui al guinzaglio nessuno avrà il coraggio di dire che non ho stile”. Così ora amo lui e il Basset Hound, ed ha ragione: quando usciamo a passeggio tutti e tre insieme abbiamo tutto un nostro stile.

La ringrazio per aver ascoltato questo mio piccolo sfogo, ma ci tenevo molto a precisare che non trascuro mio marito, ma che l’ho invece solamente accettato per quello che è.

Cordiali saluti, la moglie del tenente Colombo.

Peter Falk

Donne pericolose per il Tenente Colombo (1993): Peter Falk

 

Carissima signora,

che piacere mi ha fatto ricevere la sua lettera. Mi ha fatto così tanto piacere, da riaprire momentaneamente questa piccola rubrica della posta del cuore per poterle rispondere pubblicamente.

Conosco molto bene suo marito, di cui ho una profonda stima e simpatia. Quando lo vedo passare con la sua macchina non manca mai di farmi un cenno di saluto con la mano. Accolgo quindi volentieri il suo sfogo, consigliandole di non dare retta ai pettegolezzi riguardanti l’aspetto del tenente. Se poi qualcuno si permette di fare allusioni sul suo mancato interesse nei riguardi del marito, le dico che il tenente non manca mai di rammentarla quando ha occasione di farlo e sempre per cose positive o simpatiche. Lei, per lui, è il termine di paragone per ogni cosa, e so che quando può non manca mai di portarle gli autografi dei personaggi che ha modo di incontrare (e spesso di arrestare). Cara signora, suo marito è una persona di stile, un suo stile personalissimo che spesso viene sottovalutato dalle persone che si credono superiori solo per quello che indossano o per le macchine che guidano, ma che poi si ritrovano spesso con un completo a strisce a dimorare per molto tempo in “abitazioni” statali con le sbarre alle finestre.

La saluto e la ringrazio ancora per essere passata di qua.

 

p.s. nel nostro archivio abbiamo una rarissima foto di suo marito in versione elegante, con una di quelle giacche sportive che sicuramente lei avrà tanto penato per fargli comprare. 

Peter Falk

Colombo: scandali a Hollywood (1998): Peter Falk

 

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