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In Serie (53) - Guilty Pleasure (7) : “Residue” (stag. 1), o: dell'apocopare.
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Embèh?
Eh già, perché - ma pirla io che lo sapevo epperò Natalia Tena è Natalia Tena - “Residue”, creata e scritta da John Harrison, presa in carico da Netflix, è un lacerto orfano di futuro, un pilot (film-tv) divenuto mini-serie senza (serie, né) séguito né eredi, una opening season senza prosieguo né nemmanco epigoni, che termina quando dovrebbe iniziare, e finisce al suo principiarsi.

Notti più luminose dei giorni, ovvero: Inghilterra, diciamo Londra, futuro prossimo imminente (o parallelo). Quarantena nella Zona del Disastro.


Natalia Tena, si diceva, è l'unico motivo per cedere alla visione: la - e qui ripeto la presentazione dedicatale per “Origin”, altra pseudo-boiata di gradevole perdigiornitezza - bella (ma più che bella...argh...ecco, sì, quella cosa lì) gitana ispanica dagli occhi a palla [Ninfadora nella sega infinita del nano quattrocchio, poi la terza Natalina (dopo Natalie Dormer e Nathalie Emmanuel, mentre Natalino Balasso si è dato al teatro off / impegnato) in "Game of Thrones" - dove (s)veste i panni (e chi non lo fa, in GoT?) di pelliccia della bruta barbara (e chi non lo è, babbaro, in GoT?) Osha -, e ancora in: "Womb", "Lezione Ventuno", "Anchor and Hope", la già citata “Origin” e un episodio a testa di "ShameLess" (UK) e "Black Mirror" (“White Christmas”)] front-woman degl'indie-gitani Molotov Jukebox è l'unica dei tre protagonisti che riesce, a parità di tempo loro dedicato – tra incoerenze, ingenuità e forzature (non tutte imputabili alla natura introduttiva e quindi monca in partenza dell'opera in questione) innestate in zona “Rec” e “il Miracolo” [ma siamo ben lontani per qualità, così come da “Misfits” e da “Utopia”, giusto per citare altre due opere “a caso”: la prima contava tra i protagonisti Iwan Rheon (e qui Natalia Tena aka Osha la Bruta ritrova il suo _spoiler_ assassino in/di GoT, Ramsay Bolton), la seconda aveva tra i (co-)registi della 1a stag. Alex Garcia Lopez] con inserto EWSiano così copia-conforme da non risultare stonato –, a rendere tridimensionale il suo personaggio [o sarà che, maschilmente, degli altri due (Jamie Draven è il terzo) me ne frega relativamente niente].


La (non più eventuale) 2a (pardon: 1a) stag. avrebbe solo potuto migliorare (ciò che potrebbe accadere per “the OA” e “Origin” e quasi certamente accadrà per “Star Trek: Discovery”) queste due ore introduttive e sf... inf... non-finite.

Come sarebbe a dire “Ma di che parla?”? Ma non rompete i coglioni e andatevi a recuperare “the City & the City” (anche e soprattutto il romanzo di China Miéville) e “Black Mirror”!

* * ¾ - 5 ½

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Piccola lista (incompleta) della SF seriale (tutt'ora in corso, con eccezioni) che ci meritiamo (nel bene e nel male), in ordine (più o meno) di preferenza:

- Twin Peaks (U.S.A. - David Lynch e Mark Frost, originale)
- Black Mirror (GBR - Charlie Brooker, originale)
- Legion (U.S.A. - Noah Hawley, da Chris Claremont e Bill Sienkiewicz)
- Utopia (GBR - Dennis Kelly, originale)
- the Handmaid's Tale (U.S.A. - Bruce Miller, da Margaret Atwood)
- WestWorld (U.S.A. - Jonathan Nolan e Lisa Joy, da Michael Crichton)
- BattleStar Galactica (U.S.A. - Ronald D. Moore, da Glen A. Larson)
- Stranger Things (U.S.A. - the Duffer Brothers, originale)
- the City & the City (GBR - Tony Grisoni e Tom Shankland, da China Miéville)
- Rick and Morty (U.S.A. - Justin Roiland e Dan Harmon, originale)
- the Orville (U.S.A. - Seth MacFarlane, originale e da Gene Roddenberry)
- Star Trek: Discovery (U.S.A. - Alex Kurtzman, da Gene Roddenberry)
- il Miracolo (ITA - Niccolò Ammaniti, Francesco Munzi e Lucio Pellegrini, originale)
- the Expanse (U.S.A. - Mark Fergus & Hawk Ostby, da James S.A. Corey aka Daniel Abraham e Ty Franck)
- the Man in the High Castle (U.S.A. - Frank Spotnitz, da Philip K. Dick)
- Philip K. Dick's Electric Dreams (GBR/U.S.A. - Ronald D. Moore e Michael Dinner, da Philip Kindred Dick)
- 12 Monkeys (U.S.A. - Terry Matalas e Travis Fickett, da Terry Gilliam e David Webb & Janet Peoples, a loro volta da Chris Marker)
- CounterPart (U.S.A. - Justin Marks, originale)
- Dark (GER - Baran bo Odar e Jantje Friese, originale)
- 1983 (POL - Joshua Long e Maciej Musial, originale)
- Ascension (CAN/U.S.A. - Philip Levens, originale)
- the OA (U.S.A. - Brit Marling e Zal Batmanglij, originale)
- the First (U.S.A./GBR – Beau Willimon e Francesca Sloane, originale)
- Altered Carbon (U.S.A. - Laeta Kalogridis, da Richard Morgan)
- NightFlyers (U.S.A. - Jeff Buhler, da George R.R. Martin)
- Dark Matter (U.S.A. - Joseph Mallozzi e Paul Mullie, originale)
- Origin (U.S.A. - Mika Watkins, originale)  

- - - - - INIZIO INTERMEZZO FANTASCIENTIFICO (DE PAURA) - - - - -

(Flying Spaghetti Monster salvaci tu da coso, lì, Satana? Macché! Cristiano Ceresani! From PD to Lega with Orrore. Parusìa, portalo via. Da #E Allora il PD? a #E allora Satana? il passo è brevissimo.)

[Leghisti-tipo (io li voglio, miniaturizzati, come statuine del presepe! Napulitani, pensateci avvuia!) già ben attrezzati ed equipaggiati contro Satana, by @TopaM79 (confermo) via Twitter. E poi, quello sguardo lì, che hai mentre ascolti Ceresani, by @PieroAngelaa (fake) via Twitter.]

- - - - - FINE INTERMEZZO FANTASCIENTIFICO (DE PAURA) - - - - -   

E (aggiunti in questa sezione "fuori classifica" semplicemente perché non avevo voglia d'impilarli al loro posto qua sopra) ancora, a spaglio: "ChildHood's End" (da Arthur C. Clarke: "le Guide del Tramonto"), WayWard Pines, Sense 8, Maniac, Real Humans, DollHouse, Dark Angel, the Fog, 22/11/'63, Lost, X-Files, Quantum Leap, Orphan Black, the Prisoner, Misfits, the Leftovers, les Revenants, FireFly, Life on Mars, Fringe, Person of Interest, the Strain, Futurama, Fargo, Helix… E "Game of Thrones", ché no, non ho ancora perso le speranze che possa ricevere/esprimere un finale SF con una bella Sfera di Dyson risolutiva mentre Samwell Tarly dice tra sé e sé o a Gilly o ad un pubblico raccolto in orbita geostazionaria: "Ed ora non mi rimane altro che scriverla, questa storia...".
E “Virtuality”, altro pilot (questa volta: purtroppo) non rinnovato di una serie bocciata in partenza (Ronald D. Moore e Peter Berg).

In attesa di “CONSIDER PHLEBAS” [“Pensa a Fleba”, dalla Terra Desolata (“the Waste Land”) di T.S.Eliot] da IAIN M. BANKS (Amazon Prime Video).

E – non c'entra, ma c'entra – del film/miniserie a concludere “DeadWood”.

O tu che volgi la ruota [ruoti il timone] e guardi verso il vento [a sopravvento],
Considera [medita su] Fleba, che fu una volta bello ed alto come te.       

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