Temo che ormai sia proprio inevitabile. Il non dire, intendo. La giostra lieta del probo Pastore si rivelò di carne. I bimbi del villaggio ci affondavano dentro. Gli ingranaggi eran fatti d'ossa e lubrificati da plasma e sangue. Ogni sedici giorni un bambino volava via dalla giostra in movimento, alchè i sette saggi decisero di sopprimere ogni bimbo, così la giostra visse felice in eterno, e sicura. Si nutriva di sguardi e di desideri. Nessuno saliva. Tutti a bocca asciutta. Poi i saggi da sette divennero sei, poichè uno di loro amava far dell'umorismo inserendo termini come 'saliva' e 'a bocca asciutta' nella stessa frase. Il villaggio esiste ancor oggi, sulle carte stradali non c'è, o forse c'è Troppo. Non a caso, son così pochi a trovarlo che ci vive l'umanità tutta. Non benissimo a dire il vero. Non per scelta condivisa. Più altri 'Non' assortiti, a discrezione di chi legge. Oh, il cinema di Tim Burton invece lo trovate nelle migliori videoteche - ma anche nelle peggiori - solitamente verso il sesto scaffale, sulla destra.
Favola nera e disperante, profondamente iconoclasta. L'accettazione della propria irripetibilità come parabola allucinata e crudele, mai consolatoria. Ognuno nel suo mondo.
Cono medio, un euro e cinquanta, gusti: Perbenismo, Violenza, Pregiudizio, Occidente & pistacchio. No, senza pistacchio.. è meglio. Neve al posto della panna. Da gustare con consapevolezza.
L'altra faccia dell'arte filmica, gli stenti ed i sogni d'un precursore dipinti in ombre e toni di grigio. Un ritratto affettuoso e sentitissimo d'un Cinema che (mai) fu.
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