lynn ha i suoi legni balinesi, lynn non ha più i suoi libri, lynn ha la sua religione su misura, lynn ha suo figlio di cui andare fiera. scegliere, pensiero ossessivo. sta volta è mentre cammino sulla strada bagnata, gli alberi bruciano di rosso le loro ultime foglie. è fatta, sono presa, ecco che puntuale mi provoca alla lotta, paralisi convulsa, affannarsi colloso attorno a bivi netti, binari, esclusivi. lynn ha una seduta di reiki, lynn ha un vestito bianco e la treccia di capelli biondi, lynn ha delle piccole rughe di soddisfazione esibita. mi pentirò in ogni caso, è una tortura autoinflitta, scelta e ripensamento, e poi ancora e ancora sullo stesso tasto, il tempo è andato, la ferita no, è pronta da scrostare. lynn ha un marito, lynn ha un maestro, lynn ha un padrone, lynn ha un livido sotto il mento, lynn ha scelto chi avrebbe scelto per lei. due domande non fanno una risposta, nessuna soluzione. se è una minaccia di due lettere, voglio una resa, ora e che sia incondizionata. alzo lo sguardo per poter respirare. merda. ho sbagliato strada.
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