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Film bianco

Regia di Krzysztof Kieslowski vedi scheda film

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La recensione su Film bianco

di Baliverna
10 stelle

Secondo me è anche più bello di "Film Blu". Forse, nella sua essenza, il film è un'analisi di certi paradossi dell'animo femminile, com'è evidente nel percorso che compie l'ex-moglie del protagonista. E questo nonostante il tema e il personaggio rimangano apparentemente in secondo piano. A questo proposito, il finale sembra quasi un paradosso e allo stesso tempo plausibile e verosimile.
La trama consiste nella scalata sociale, a partire da una discarica, di un uomo che vuole ottenere l'amore di una donna sprezzante, sdegnosa e persino crudele. Il sentimento di lei è da una parte prezioso e quasi irraggiungibile, dall'altra persino banale e di un automatismo che fa quasi sorridere. E' un personaggio che fa scuotere la testa per diversi aspetti del suo carattere.
Kieslowski ha qui secondo me una narrazione particolarmente felice, ed è sostenuto a dovere da belle musiche originali, che danno a molte scene un tono lirico. La definizione dei personaggi è sempre efficace e interessante, anche di quelli che compaiono brevemente; dietro ad ognuno si intuisce una storia, una realtà, delle sofferenze... Si pensi anche allo strano amico che incontra nel metrò, con sul volto dipinta un'infinita tristezza. Complimenti anche all'attore.
Sfondo della vicenda è una Polonia appena uscita dal comunismo, grigia e sporca, con una società disordinata e confusa, dove comanda chi ha i quattrini e sporattutto sa come farli. E' poi un paese dove tutto si può comprare, anche un cadavere alla chetichella per imbastire un funerale fasullo.
L'abilità di Kieslowski si nota secondo me anche in certi momenti per certi versi secondari, ma dove si vede invece il talento di un grande regista: si pensi alla sequenza della cabina telefonica (la porta difettosa, la cicca lasciata accesa sull'elenco...), o quello dei ladri che si spartiscono il bottino. E' un regista di quelli che sono maturati nel corso della loro carriera, a differenza di molti altri che sono esorditi col botto e sono poi lentamente declinati. Partito acerbo, secondo me si è perfezionato in corso d'opera, fino a raggiungere la perfezione o quasi di film come questo. Il doppiaggio italiano è eccellente, tuttavia dei bei sottotitoli nelle sequenze in francese avrebbero aiutato molto quelli come me che quella lingua non la conoscono.
PS: Nella sequenza in tribunale si intravvede il personaggio di Juliette Binoche di "Film Blu", curiosa coincidenza del caso e del destino. E' una piccola idea geniale.

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