Regia di W. S. Van Dyke vedi scheda film
Una cantante è combattuta fra il locale di dubbia moralità nel quale lavora e la tentazione di una carriera nell’opera lirica (incertezza che riguarda anche i due uomini che rappresentano i rispettivi ambienti). Il devastante terremoto del 1906, come la peste nei Promessi sposi, provoca una svolta nei destini di tutti. La MacDonald si produce nei consueti gorgheggi, ma l’aspetto più interessante del film è il confronto fra il biscazziere Gable e il sacerdote Tracy, non rivali in amore ma esponenti di due mondi diversi e apparentemente inconciliabili: sono amici d’infanzia che hanno preso strade opposte (dualismo che si ritrova in certi film di gangster, per es. Gli angeli con la faccia sporca) ma che si stimano e si rispettano a vicenda. Gable, nonostante una sgradevolezza quasi sfrontata, riesce simpatico lo stesso. Molto bella la parte finale, con gli uomini che si muovono come fantasmi in una città rasa al suolo: può essere considerato un assaggio del genere catastrofico.
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