Regia di Paolo Genovese vedi scheda film
Film-parabola sul tradimento e sulla falsità in cui annegano oggigiorno molte coppie. Coppie in apparenza felici, che invece hanno una doppia vita.
Era da tanto che non vedevo un film italiano dalla trama così originale, coraggiosa per ciò che decide di mostrare e ricca di dialoghi indovinati e pungenti. In realtà, si tratta di un film attuale e non scontato. Coinvolge in modo graduale, fino a lasciare lo spettatore sorpreso e combattuto sul giudizio da dargli.
Non bisogna aspettarsi una "commedia" divertente o in cui si ride molto. E' bensì un'opera impegnativa, amara e moralista che illustra attraverso uno stile fluido e un pizzico di elegante ironia, le possibili conseguenze che la scoperta di importanti verità avrebbero su delle coppie comuni.
Quando i nodi vengono al pettine, le tematiche diventano serie e illustrano l'ipocrisia in tutte le sue sfaccettature. Ciò che emerge, è che tante coppie che si mostrano affiatate e felici insieme, spesso nascondono ciò che desiderano veramente o che li renderebbe appagati.
Il gioco che inizialmente viene proposto, resta all'immaginazione dei partecipanti e nella consapevolezza degli spettatori.
Il finale che mostra che nessuno si decide a svelare i propri segreti, lascia con l'amaro in bocca. Si ha la sensazione che il film sia irrisolto o sconclusionato, ma è semplicemente un autoritratto della società odierna immersa nell'ipocrisia: matrimoni infelici in cui i coniugi fingono di essere soddisfatti mentre cercano appagamento altrove; paura di rivelare ciò che si è veramente; pregiudizi non dichiarati sull'orientamento sessuale e desiderio inconfessato di tradire perché non si trova nel partner ciò che si vorrebbe...
Un'opera dalla narrazione magnetica, seppure ridondante nei contenuti, che a mio avviso vale la pena guardare.
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