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Where to Invade Next

Regia di Michael Moore vedi scheda film

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GiorgioBlu

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La recensione su Where to Invade Next

di GiorgioBlu
6 stelle

Sinceramente sono un pò arrabbiato con questo documentario, ho sempre peso dalle labbra di Moore perchè come pochi al giorno d'oggi riesce a chiarire e a semplificare la realtà, ma in questo documentario lo fa un pò troppo.

Tutto viene portato all'attenzione dello spettatore solo per portare avanti la tesi del documentario e cioè che l'America dovrebbe guardare agli altri paesi non solo per invaderli e drenare le risorse, ma anche per prendere spunto con qualche buona idea, il problema è che lo fa con un tale artificio e leggerezza che fa porre il problema se non ci sia troppa manipolazione della realtà, e per un documentario questa non è una bella cosa. O forse diciamolo per la prima volta parla anche dell'Italia e da italiano non posso che raddrizzare le orecchie e rendermi conto del setaccio a maglia grossa che lascia passare solo gli stereotipi del "Bel Paese" dimenticando la crisi economica più profonda dal secondo dopoguerra.

Vediamo la Ducati, un'azienda così presa a caso (che cmq non è più italiana l'abbiamo venduta ai tedeschi dell'Audi Volkswagen) dove i dipendenti ed i capi ci parlano di quanto sia importante fare sesso e godersi la tradicesima in vacanza, abbiamo la Francia dove i bambini non conoscono la coca cola ed hanno un'ampia scelta di formaggi nelle scuole, in Germania dove guarda caso i dipendenti della Faber Castell se la passano bene, in Norvegia dove i carcerati sembrano degli hippie ma tenuti isolati nelle isole, in Islanda dove guarda caso intervistando solo donne viene fuori che si deve a loro la ripresa economica, insomma mi aspettavo che andando in Grecia si mettesse a raccogliere olive.

Cmq posso giustificare il documentario perchè è un'atto d'amore nei confronti dell'America sempre più stretta in quella crisi che gli americani ormai chiamano Obamanomics, e Moore per la prima volta libera un pò la sua critica da quella sagace ironia per concentrarsi più sulle soluzione da proporre all'americano medio notoriamente restio ad ascoltare cose che non siano "L'America è il miglior paese del mondo", per mostrarsi quello che in realtà è sempre stato, un patriota appassionato.

E a noi figli illegittimi e non riconosciuti dell'America fa sempre bene vedere i documentari di Michael Moore.

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